Cultura e Spettacoli

Nel nome di Apollinaire

Il calligramma o carme figurato è un tipo di componimento poetico fatto per essere guardato e contemplato oltre che per essere letto (si parla in questo caso anche di ‘poesia visuale’). In esso le parole sono disposte in modo da disegnare un soggetto collegato al tema della poesia. Capricci antichissimi, i primi calligrammi risalgono ai poeti greci del periodo ellenistico (secolo IV-III a. C.). Il carme figurato tornò in auge nei giorni delle avanguardie del primo Novecento ; il più celebre creativo in tal senso è stato Guillaume Apollinaire (vedi immagine) il quale nel 1913 pubblicò una silloge intitolata ‘Les calligrammes’. Questo curioso esercizio lirico-grafico non è mai tramontato. Periodicamente conosce albe. La prossima è fissata alle 17:30 di domani. venerdì 31 maggio. Ne sarà teatro l’Officina degli Esordi, il laboratorio urbano a indirizzo culturale sito al civico 5 di via Crispi. Lì si terrà ‘Poesia in forma di rosa’, la rassegna di danza, musica, poesia e arte in gemere che da tredici anni viene promossa dall’Associazione Comunicazione Plurale, guidata dalla sua fondatrice, la Prof.ssa Elena Diomede. Questa tredicesima edizione, all’insegna di Apollinaire (e dintorni), troverà voce in Paolo Amoruso, Olympia Binetti, Lucia Diomede, Federica Introna, Dora Laera, Maria Pia Latorre, Gianpaolo Mastropascqua, Marta Mizzi e Marino Pagano, i cui calligrammi si raccolgono in una silloge pubblicata per l’occasione (l’evento vedrà impegnati Nicola Albano alla chitarra e Gianpaolo Mastropasqua al clarinetto ; su coreografie di Sara Bizzoca danzeranno Annalisa Cristiani, Linda Petruzzelli e Veronica Messinese ; installazioni artistiche di Giulio Giancaspro). Quale lo spirito che pervade questo imminente appuntamento? Risponde l’inossidabile Elena Diomede : “Siamo giunti alla XIII  edizione ed è sempre un’ansiosa gioia che ci pervade , una festa al profumo di rosa. Ancora una volta celebriamo la poesia ma per questo evento, a differenza di altri momenti culturali, non ci rapportiamo ai Padri della letteratura, siamo noi,tra noi, noi e la nostra contemporaneità, la nostra umiltà di metterci in gioco, di comunicare agli altri il nostro sentire, le nostre emozioni. Una corrente di empatia si crea tra i poeti raccolti nell’antologia, una profumata leggerezza calviniana che vuole arrivare al cuore degli astanti. Perché i poeti di Comunicazione Plurale e tutti coloro che si avvicinano a noi non vogliono  mercificare la poesia, strumentalizzarla a puro scopo esibizionistico, ma vogliono soltanto rendere omaggio alla Poesia. Così è stato accolto con curiosità ed entusiasmo l’input di imitare Apollinaire in occasione del centenario della sua morte”.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 30 Maggio 2019

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