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Nessuna decadenza per incompatibilità, Emiliano resta al suo posto

S’è conclusa in una bolla di sapone la ‘procedura urgente’ dinanzi al giudice civile per dichiarare l’incompatibilità del primo cittadino barese, Michele Emiliano. Infatti ieri mattina il Tribunale di Bari – I Sezione civile (Presidente Rana, giudice relatore Casciaro, giudice a latere Prencipe) ha rigettato il ricorso nei confronti del Sindaco per dichiarare la decadenza dalla carica per incompatibilità con la carica di presidente del Consorzio Industriale di Bari (Asi). Il Tribunale, in accoglimento delle conclusioni formulate dalla difesa del sindaco Emiliano, dell’avvocatura del Comune di Bari e dell’avvocato del consorzio Asi, fatte proprie dal pubblico ministero Rizzo, ha ritenuto di non accogliere il ricorso, condannando la ricorrente al pagamento delle spese processuali (nella misura di 4.600 euro) oltre accessori. Il caso era scoppiato poco prima di ferragosto, quando al Comune di Bari è stato notificato, su istanza dell’avvocato Francesco Racanelli, un ricorso ex art. 700 cpc (procedura d’urgenza) con il quale si chiedeva, appunto, la decadenza dalla carica di sindaco di Bari per incompatibilità, risultato infondato poiché trova applicazione l’art. 67 del Testo Unico degli Enti Locali che ovviamente consente agli amministratori di ricoprire altre cariche, proprio in virtu’ del mandato elettivo ricevuto. È lo stesso statuto, infatti, che prevede quali soci di diritto del consorzio ASI gli enti territoriali, tra i quali figurano i comuni di Bari, Bitonto, Giovinazzo, Modugno e Molfetta coi rispettivi rappresentanti legali. Per di piu’ nel consiglio d’amministrazione devono essere presenti almeno tre rappresentanti degli enti territoriali consorziati e il presidente viene eletto dall’assemblea generale dei soci, tra i componenti del consiglio di amministrazione. Michele Emiliano nel 2007 è stato eletto presidente del consorzio Industriale in qualità di sindaco del Comune di Bari, così come sono stati eletti i sindaci di Molfetta, Azzolini e il sindaco di Bitonto, Valla. Ma il procedimento giudiziario ha uno strano antefatto visto che, pochi giorni prima della notifica del ricorso, un’azienda appaltatrice dell’ASI, tramite il proprio legale di fiducia, lo stesso avvocato Racanelli, aveva richiesto l’intervento del Presidente del Consorzio Emiliano per superare il contrasto insorto con il direttore generale, Gerolamo Pugliese. Il sindaco avrebbe dovuto occuparsi del pagamento di alcuni stati di avanzamento di lavori eseguiti in favore del Consorzio. Il 5 agosto, qualche giorno dopo, veniva notificato a Emiliano il ricorso per incompatibilità ex art. 70 del TUEL, promosso dall’avv. Annalisa Cannillo e rappresentata dall’avv. Racanelli, i quali sarebbero conviventi, oltre che colleghi di studio. Da qui la strumentalità dell’azione promossa in danno del Sindaco, al quale sarebbe stato fatto pesare proprio il mancato intervento in favore della conclusione positiva della transazione. “La strumentalità dell’istanza –si leggeva nei comunicati del Comune il 13 agosto- ancor di più sottolineata dal fatto che l’asserita incompatibilità contestata al Sindaco Emiliano non viene mossa invece, nei confronti anche del sindaco di Bitonto, che pur verserebbe nelle medesime condizioni”. E il Sindaco Valla è consuocero del titolare della ditta in questione. Quasi scontata la richiesta del sindaco Emiliano rivolta al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ed alla Procura della Repubblica di procedere come per legge, essendo probabilmente ravvisabili in questi fatti ipotesi di reato perseguibili d’ufficio. (fdm)
 
 
 


Pubblicato il 16 Settembre 2011

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