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Olivieri accetta le scuse di Emiliano confermando il “bluff” delle primarie

Le primarie baresi del centrosinistra per il vincitore, Antonio Decaro (Pd), sarebbero da considerare una “grande festa di democrazia”, ma non per il secondo classificato, Giacomo Olivieri (Realtà Italia), ed i suoi sostenitori, che evidentemente devono aver ingoiato con molta amarezza le accuse che sono state rivolte a loro già alcuni giorni prima del voto e durante la giornata di domenica scorsa, quando qualcuno del Pd ha financo paventato un inquinamento del voto e, quindi, ventilato l’ipotesi di annullamento delle primarie ad urne praticamente aperte, temendo che a vincere potesse essere il leader di Realtà Italia. Poi, però, Olivieri le primarie le ha perse ed il tutto è stato considerato regolare. Infatti, dopo il risultato favorevole a Decaro, nessuno del Pd ha più parlato di consultazione viziata o di messa in discussione del risultato. Sta di fatto che tra gli stessi esponenti del Pd che in precedenza avevano avanzato dubbi sulla consultazione e sulle modalità di ricerca del consenso da parte di uno dei tre candidati, Olivieri per l’appunto, a nessuno di essi è venuto in mente di porsi la domanda “Su chi doveva ricadere la responsabilità del mal funzionamento delle primarie e delle criticità ad esse connesse?” Ed ancora: “Chi aveva deciso sulle modalità di voto e di partecipazione alla consultazione?”. Interrogativi le cui risposte, evidentemente, non li avrebbero visti di certo estranei e privi di colpe rispetto a quello che temevano o che si è effettivamente verificato. Però, il polverone è stato sollevato lo stesso ed il temuto concorrente, insieme alla sua formazione politica, è stato pesantemente additato di essere portatore di consensi “non puliti”, perché sospettati di mercimonio. Da non dimenticare, inoltre, che, prima ancora che si scatenassero accuse e veleni sui metodi di acquisizione del voto, all’interno della coalizione di centrosinistra c’è stato pure chi aveva candidamente dichiarato che in caso di vittoria di Olivieri, il Sel avrebbe sostenuto un proprio candidato sindaco ed il Pd, o parte di esso, quasi sicuramente non avrebbe appoggiato il vincitore. Come dire, se vince Decaro la coalizione resta in piedi, diversamente Pd e Sel, ma sicuramente anche l’Idv, sono svincolati dal patto delle primarie. Nonostante tali affermazioni da parte degli alleati Olivieri è rimasto al gioco. E “Realtà Italia” verosimilmente rimarrà al gioco anche dopo le pesanti offese ricevute dal suo leader Olivieri prima e durante la giornata di domenica 23 febbraio, perché l’obiettivo prefissato probabilmente era sin dall’inizio quello di arrivare dietro Decaro e si voleva dimostrare solo la propria forza, per poi aumentare le proprie pretese contrattuali e, quindi, far meglio valere il proprio peso specifico, in caso di vittoria della coalizione alle elezioni vere di fine maggio. Ciò che invece Olivieri e gli altri  di “Realtà Italia” sicuramente non si aspettavano dal Pd, e in particolare da Decaro ed Emiliano, di essere violentemente attaccati per i metodi di ricerca dei consensi, perché tali modalità a Bari evidentemente non sono inusuali nelle campagne elettorali. E, soprattutto, non riguardano di certo soltanto Olivieri e “Realtà Italia”. Infatti, a mettere subito fine ai giustificati risentimenti del secondo classificato e dei suo sostenitori ci ha pensato subito uno di quelli che i malumori li ha provocati, Michele Emiliano, che si è recato all’assemblea di RI, dove ha pubblicamente dichiarato: “Se qualcuno dei miei si è comportato male, chiedo scusa. Dobbiamo restare uniti o perderemo tutto quello che abbiamo fatto fin qui”. E c’è di più. Il leader di RI, Olivieri, non solo ha accettato le scuse senza colpo ferire, ma è passato subito al sodo con il segretario pugliese del Pd, ricordando ai suoi amici e colleghi di partito che “L’umiltà in politica paga, Michele ce l’ha. Noi vogliamo che il candidato sindaco e soprattutto la coalizione accolga le nostre condizioni per l’alleanza”. Condizioni che, stando a quanto chiarito dallo stesso Olivieri si dovrebbero caratterizzare in “Aiuto alle famiglie più bisognose della città” in quanto a Bari “Ci sono situazioni pietose”. Ma, come è noto, in politica spesso conta più quello che non si dice di ciò che viene dichiarato effettivamente. E, se così fosse, Olivieri senza tante parole dovrebbe aver già chiarito a Decaro ed al Pd, per il tramite di Emiliano, il senso sia della sua partecipazione alle primarie che i paletti di RI al sostegno alle amministrative di fine maggio. Un sostegno di cui Decaro, se vorrà quantomeno sperare di vincere, non potrà certamente fare a meno, prescindendo in tale circostanza dalle modalità con cui RI ed i suoi candidati otterranno i voti. E di questo Decaro è perfettamente cosciente e lo sa bene sin dall’inizio della sua candidatura, perché il patto iniziale di Emiliano con RI ed Olivieri è sicuramente fuori discussione da tempo, a prescindere dalle paure di Decaro di perdere le primarie. Inutile, quindi, per gli antagonisti di Decaro illudersi ora di possibili ripensamenti ed inversioni di rotta di “Olivieri & C”.     

Giuseppe Palella


Pubblicato il 27 Febbraio 2014

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