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Ora può partire davvero la campagna elettorale per i “due centrodestra”

Ora la campagna elettorale delle regionali in Puglia è iniziata davvero anche per il centrodestra. O meglio, per le due coalizioni di centrodestra che si sono formate a seguito delle diatribe interne a Forza Italia ed alla divisione in due distinti schieramenti per la presidenza della Regione. Da un lato l’ex presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, sostenuto dall’ex gruppo forzista dell’eurodeputato Raffaele Fitto, oltre che da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e gli “alfaniani” di Area popolare; dall’altro l’ex sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, appoggiata dallo schieramento ufficiale di Fi, dai leghisti di Matteo Salvini, dal Partito liberale e da una civica, “Puglia nazionale”, appositamente costituita per l’occasione dall’aspirante governatrice. Infatti, con la chiusura (sabato scorso alle ore 12) del termine di presentazione delle liste, lo scenario pugliese delle candidature e degli schieramenti in campo per regionali di fine maggio è stato definito. E già dalle prime battute si comprende che la “vera” battaglia politica in questa tornata elettorale non sarà tanto quella per chi, tra i sette candidati governatori, dovrà vincere e, quindi, succedere a Nichi Vendola alla guida della Regione, visto che con il centrodestra spaccato è quasi scontata la vittoria del centrosinistra guidato da Michele Emiliano, quanto quella che si combatterà tra le due formazioni di centrodestra, per essere il miglior perdente della classifica e guadagnarsi così il premio di consolazione riservato soltanto al candidato presidente secondo classificato, vale a dire un posto nel prossimo consiglio regionale. Infatti, lo scontro tra le due anime del centrodestra pugliese è già iniziato e, verosimilmente, continuerà senza esclusione di colpi fino alla fine della campagna elettorale. Ed anche dopo, quando le elezioni saranno terminate, ma lo scambio di accuse continuerà ancora per lungo tempo, poiché ciò che è accaduto in Puglia per questa tornata elettorale difficilmente potrà essere dimenticato, né potrà restare poi senza conseguenze nel centrodestra anche a livello nazionale. E che dopo le conseguenze saranno anche a carattere nazionale lo si evince già dalle dichiarazioni che alcuni esponenti dei due contrapposti fronti del centrodestra pugliese stanno rilasciando nel corso di questa campagna elettorale. Infatti, uno dei primi commenti della Poli Bortone su quanto è accaduto nel centrodestra pugliese è stato: “Fitto ha avuto il pregio di essere chiaro nel rivelare il suo progetto politico con Passera, Tosi e la Meloni”. Poi, la stesa Poli Bortone ha lapidariamente liquidato la sua appartenenza politica al partito della Meloni, Fdi, che – da non dimenticare – in questa battaglia si è schierato con Fitto ed Alfano a sostegno di Schittulli, aggiungendo: “L’equivoco é cessato: non é la mia destra”. In risposta alle parole del candidato presidente di Fi, Liberali e Lega è prontamente intervenuto il deputato “fittiano” Nuccio Altieri, che ha dichiarato: “Il nostro progetto politico con Raffaele Fitto guarda al futuro, per andare
‘Oltre’ l’archeologia politica e offrire agli italiani un’alternativa moderna e credibile di centro-destra, che non fa patti sotterranei con la sinistra. Una sfida che richiede coraggio, passione e prospettiva”. E, continuando, Altieri ha ironicamente polemizzato: “La Poli Bortone, purtroppo, non riesce a declinare la parla futuro perché appartiene al passato”. “Un passato – ha ricordato inoltre Altieri – tra l’altro con molti cambi di fronte: oggi è leghista e berlusconiana, ma nel 2009 abbandono Berlusconi accusandolo di essere troppo appiattito sulla Lega che oggi sostiene. L’anno dopo con ‘Io sud’ provò a fare la destra con l’Udc che oggi avversa. A Lecce, addirittura, è arrivata a tifare per il centro-sinistra alle elezioni provinciali perdendole come sempre. Solo due mesi fa inneggiava fino alle lacrime per Schittulli, che oggi invece ostacola per favorire Emiliano”. Ed, in fine, il deputato “fittiano” ha concluso con un  commento: “Insomma quando la Poli Bortone parla della ‘sua destra’ i pugliesi non riescono a capire qual è, se non quella che ogni volta la signora Poli mette in piedi per favorire il centro-sinistra. Sono certo, quindi, che la Puglia che vuole battere la sinistra sceglierà la prospettiva di Meloni e Fitto e non la retrospettiva archeologica della Poli”. Invece, a polemizzare con Schittulli ci ha pensato il responsabile pugliese di Fi, Luigi Vitali, che con una nota ha dichiarato: “Sono stanco di smentire le spudorate menzogne pronunciate ogni santo giorno da Francesco Schittulli, per smarcarsi dalle sue evidenti e clamorose responsabilità. Che sia stato lui a spaccare il centrodestra è cosa ormai nota a tutti, e anche a lui che finge di non saperlo, e consapevolmente tenta di raggirare i pugliesi, addossando la colpa ad altri. Schittulli ha commesso un clamoroso errore e si è accorto troppo tardi che Forza Italia è determinante se si vuole avere una qualunque possibilità di vittoria”. E Vitali, continuando con le accuse, ha affermato: “E la sua scarsa umiltà, la sua totale incapacità di compiere un passo indietro per il bene della Puglia, sta lì a dimostrare che a lui non interessa vincere, ma solo diventare consigliere regionale. Alla faccia del nuovo che avanza”. Fin qui la partita delle polemiche in corso tra i due fronti del centrodestra. Nel centrosinistra invece le polemiche non sono così plateali, ma sono soprattutto sotterranee e forse più aspre di quelle che si registrano a destra. Però, la coalizione marcia compatta alla meta e l’unico pericolo in cui forse incorre Emiliano non è il traguardo, ma il risultato. Infatti, per il candidato governatore del centrosinistra si tratterà di vedere quanto gli altri quattro nomi di candidati presidenti in corsa a queste regionali pugliesi riusciranno a contenere, in termini percentuali, la sua vittoria. Ben sapendo, infatti, che il contenimento sarà dovuto essenzialmente alla presenza di ben 3, degli altri 4 aspiranti governatori, che sono espressione diretta di altrettante liste della sinistra.   

Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Maggio 2015

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