Cronaca

Pedoni e sicurezza, sottopassi o sovrappassi?

Mentre sono in corso i lavori per il sottovia pedonale all’altezza del disattivato passaggio a livello che metteva in collegamento via Dieta di Bari con via Emanuele Mola, si discute di sicurezza a proposito di questi budelli sotterranei. A parte quelli della Stazione Centrale, Bari dispone di altri frequentatissimi sottopassi : Uno all’altezza di Parco Perotti, l’altro in prossimità dell’Istituto Marconi, in corrispondenza dell’abolito passaggio a livello fra le vie Oberdan e Sonnino. Nonostante la sorveglianza remota (telecamere in funzione h 24), là sotto i vandali la fanno da padroni. C’è persino chi quei corridoi li percorre in motoretta. Appena si fa sera, la gente li diserta lasciandoli alla mercé di baby gang e balordi, preferendo scarpinare per trecento metri in più e raggiungere il più affidabile sovrappasso pedonale che da viale Imperatore Traiano porta a viale Japigia. Il conto dei sottopassaggi pedonali del capoluogo non è finito. C’è anche quello che costeggia il sottopassaggio automobilistico via Brigata Bari – viale Pasteur. Un’altra trappola per topi. La peggiore, anche. Perché questo budello impraticabile per un claustrofobico, lungo duecento metri, perennemente buio per via di malfunzionante sistema di illuminazione e sospeso a sette metri d’altezza rispetto al piano stradale non consente scampo al passante (nessun automobilista può far caso a cosa avviene lassù malgrado le ampie vetrate pensate per difendere i pedoni dai gas di scarico). Per malviventi in coppia è un gioco incastrare qualcuno : In agguato agli opposti ingressi-uscite, i due compari lasciano entrare la vittima e si tengono in contatto col telefonino. Se non ci sono ostacoli, convergono. Povero passante, a che ti serve fare dietro-front appena vedi una brutta faccia? L’altro criminale ti ha già sbarrato la strada. Se non fai l’eroe e in tasca hai almeno cinquanta euro e un cellulare degno di questo nome puoi scansare un fracco di botte. Se invece il cammino è sicuro, il prezzo da pagare è la varietà dei miasmi (feci, orina, vomito, abiti sporchi abbandonati). E allora, è il caso di continuare a investire in una formula di collegamento pedonale rivelatasi insicura, dispendiosa e dai tempi di realizzazione lunghissimi quando invece con assai meno spesa e ben maggiore celerità si può superare la ferrovia con un ponticello? Si dirà, ma le bici e, soprattutto, le carrozzelle? Con rampe ad ‘esse’, salire non è impossibile, pedalando o spingendo un disabile. Certo, l’ascensore che il nuovo sottopasso promette è una bella comodità per i paraplegici, ma ecco il punto, chi ne avrà le chiavi? A Bari Centrale si fa prima ad affidarsi al buon cuore dei passanti per sollevare disabile e carrozzina piuttosto che a cercare l’incaricato. A meno che per il nuovo sottopasso non si stia pensando a tessere magnetiche da usare come bancomat… Tutta roba che la marmaglia farà presto a disintegrare a colpi di pietra. E marameo alle videocamere.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 15 Novembre 2014

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