Cronaca

Pronto Soccorso, meglio evitare se siete allergici. Anzi, meglio evitare proprio…

E’ possibile attendere ore in un Pronto Soccorso dopo che il medico ha accertato la necessità di un intervento urgente? E’ possibile che funzionino quattro ambulatori rispetto ad una utenza che tra Bari e provincia arriva a mezzo milione di persone, forse più? E se siete allergici, ma avete bisogno di essere trasportati e visotati lo stesso al Policlinico Consorziale di Bari? La sanità in Puglia, per fortuna, non è solo liste d’attesa, ricoveri fasulli e appalti truccati, è molto peggio. Lo ha capito bene Nicola Tenerelli, attempato coordinatore  del Movimento “Noi per l’Italia” che ripete la sua esperienza al Policlinico Consorziale di Bari. <<Il giorno 26 dicembre mi recavo al pronto soccorso del Policlinico, dove giungevo alle ore 12,39.  Avevo un dolore toracico. Venivo accettato e mi era segnato un codice giallo (mediamente critico). Prima di essere visitato passavano 48 minuti (altra cosa strana per un codice giallo). Una  volta entrato per la visita alle 13,27 è iniziato tutta una problematica. Nel momento in cui la dottoressa  dava disposizione per un prelievo con ago cannula, iniziavano i problemi. Avvertivo immediatamente la dottoressa di  far usare un laccio emostatico  anti allergico (di caucciù)  in quanto  sono allergico ai carbamix (gomma, plastica e lattice). La dottoressa a quel punto escludeva di mettermi un ago cannula e chiedeva se vi era qualcosa anti allergico, ma nella sala non vi era nulla. Si rivolgeva alla farmacia del policlinico: risposta negativa; si rivolgeva al reparto di rianimazione: risposta negativa. Insomma, poverina, ha dovuto improvvisare con molta intelligenza come fare per  darmi soccorso. E cioè il prelievo ha detto all’infermiera di farlo senza laccio se poteva  e quella è stata bravissima a prendermi la vena senza l’ausilio del laccio e senza rovinarmi la vena. Questa non aveva indossato i guanti perché  nel pronto soccorso e forse nei reparti non hanno guanti antiallergici (1 pacco da 100 costa euro  4,50). Dulcis in fundo,  una analisi fatta tramite il pronto soccorso non era attendibile e se fosse stata vera non so come avrebbero fatto. Per quell’analisi sono stato inviato in pneumatologia  dove il medico mi voleva ricoverare per darmi l’ossigeno ma si è accorto immediatamente che non avevo bisogno di ossigeno e facendomi un  test  con un macchinario ne aveva piena conferma. Ora mi chiedo: come poteva somministrarmi l’ossigeno? Se non hanno lacci, guanti antiallergici figuriamoci se hanno maschere di vetro. Insomma devo essere grato alla dottoressa Pagano se me la sono cavata senza avere problemi  a causa della mia allergia. Comunque questo problema che è sorto nei miei confronti nel policlinico può sorgere in tutti gli ospedali. Invito il presidente della regione Puglia, anche nella sua qualità di assessore alla Salute, a controllare per salvaguardare la salute dei cittadini”. Fin qua Nicola Tenerelli da Bari, forse anche tropo tenero e in fondo fortunato per come gli è andata, in quello che era il secondo ospedale del Mezzogiorno dopo il ‘Caldarelli’ di Napoli…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 13 Gennaio 2018

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