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Schittulli isola Forza Italia: “Vado avanti con chi mi sostiene”

A meno di un mese dalla scadenza della presentazione delle liste per l’elezione del presidente della Regione e del rinnovo dell’Assemblea consigliare, lo scenario politico pugliese potrebbe essere bene rappresentato parafrasando il noto detto menzionato nell’opera teatrale “Aristodemo” di Vincenzo Monti: “Se Atene piange, Sparta non ride”. Infatti, in Puglia, se la coalizione di centrodestra è ormai in stato confusionale da alcune settimane, quella di centrosinistra è verosimilmente in procinto di un inferno. Come è noto, lo scontro interno a Forza Italia tra il leader nazionale, Silvio Berlusconi, e quello locale, Raffaele Fitto, sta creando non pochi problemi in Puglia al candidato presidente del centrodestra alla Regione, Francesco Schittulli, che invece di dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale deve tuttora preoccuparsi dei contraccolpi che possono derivargli dallo scontro in atto tra l’area “fittiana” e quella ufficiale di Forza Italia, che attraverso il neo-responsabile regionale del partito, Luigi Vitali, fa capo unicamente e direttamente all’ex premier Berlusconi. Situazione, questa, che chiaramente non consente ancora a Schittulli di affrontare con serenità la sfida con il principale ‘competitor’ per la guida della Regione, il candidato governatore del centrosinistra, Michele Emiliano. Quest’ultimo, invece, pur essendo da tempo a capo di una coalizione apparentemente compatta, in realtà è al centro di critiche e malumori sotterranei che, da un momento all’altro, potrebbero addirittura comprometterne la stabilità della stessa, a causa dei diversi malumori circolanti al suo interno e, per taluni casi, financo nel partito stesso dell’aspirante governatore Emiliano. In definitiva, a voler tradurre in teatralità l’attuale situazione politica pugliese si potrebbe sintetizzare con una forzatura dell’innanzi ricordato proverbio ‘Montiano’ ed affermare che “Se il Centrodestra fa piangere, il Centrosinistra fa ridere”. Ma vediamo quali sono gli ultimi sviluppi  su entrambi i fronti. Il ping-pong a colpi di comunicati stampa tra Schittulli e le due anime pugliesi di Forza Italia continua senza tregua. Infatti, dopo l’ultimatum lanciato dal candidato presidente del centrodestra 48 ore fa e scaduto oggi (ndr – ieri per chi legge), Schittulli alla luce delle risposte ricevute, sempre a mezzo stampa, ha confermato la propria presenza in campo, precisando: “Come avevo a più riprese preannunciato, per me oggi prosegue con un nuovo slancio la campagna elettorale per rispondere alle speranze ed alle attese delle elettrici e degli elettori della Puglia. Questa Regione merita di più e di meglio rispetto alla ormai decennale mala gestione della sinistra”. E, continuando, rileva: “Forza Italia non ha ancora aderito alla mia -ragionevole- impostazione definita unicamente nell’interesse di tutti” ed aggiunge: “La mia campagna elettorale continua con le forze politiche e movimenti che invece l’hanno condivisa. Ringraziandoli per la fiducia concordatami li invito alla mobilitazione al fine di costruire unitariamente la vittoria della competizione elettorale”. Alla fine, Schittulli conclude: “Le polemiche romane non possono e non devono ripercuotersi sulla mia e nostra amata Puglia. Da oggi si parte con chi si è messo in condizione di esserci. Spero vivamente che tutti gli altri facciano altrettanto, secondo quanto ci chiedono i pugliesi”. Dichiarazione, quest’ultima di Schittulli, che lascerebbe presumere ad uno strappo consumatosi con il partito di Berlusconi, non avendo il responsabile pugliese di Fi – secondo il candidato presidente del centrodestra – fornito sufficienti garanzie alle condizioni richieste nell’ultimatum di due giorni fa. Vitali, invece, ritiene evidentemente di essere stato sin troppo esplicito nelle risposte. Infatti, in precedenza il responsabile pugliese di Fi aveva fatto sapere: “Io ho già dato la mia risposta a Schittulli, assicurando che Forza Italia farà una lista competitiva senza preclusioni, ma nessuno può mettersi a sindacare sui nomi dei candidati perché questo è un problema di Forza Italia e non di altri. Ora aspetto che sia il professor Schittulli a farci sapere quali sono le sue decisioni”. A ribadire il sostegno all’unico candidato presidente del centrodestra tutt’ora in campo, Schittulli per l’appunto, è anche il segretario regionale del Nuovo Psi, Michele Simone, che da martedì scorso è anche responsabile pugliese per gli Enti locali del partito di Berlusconi. Quindi, l’ex presidente della Provincia di Bari al momento è, e rimane, nome in corsa per il centrodestra, visto che anche i rappresentanti delle altre formazioni politiche della coalizione hanno confermato l’appoggio alla candidatura. Non così, invece, sul fronte del centrosinistra, dove una formazione politica di sinistra denominata “L’altra Puglia” ha rifiutato l’invito di Emiliano a dar sostegno alla sua candidatura ed ha pure annunciato, per il prossimo martedì, la presentazione del proprio candidato presidente, Riccardo Rossi. Da non dimenticare, poi, che a sinistra è pure presente alle prossime regionale anche un altro candidato presidente, Michele Rizzi, con la lista  di ‘Alternativa Comunista. Candidatura, quest’ultima, resa nota da tempo. Invece Emiliano, dopo aver tentato senza successo di inglobare nella sua coalizione le frange della sinistra che non si identificano nella sua candidatura, ha pensato di controbilanciare le eccessive presenze a suo sostegno di esponenti e sigle troppo sbilanciati a destra rispolverando il simbolo del vecchio Pci. Sigla, questa, che si aggiungerà probabilmente con una propria lista a quelle del centrosinistra di Emiliano e che, a detta di molti, sta già dando adito a qualche ripensamento sulla candidatura tra i nomi delle altre liste della coalizione di centrosinistra, oltre che a parecchi mal di pancia tra alcuni rappresentanti delle sigle tradizionali della coalizione di centrosinistra. Insomma, sia per Schittulli che per Emiliano i grattacapi non mancano. E le ‘telenovela’ se per il primo potrebbero essere alla fase finale, per il secondo forse devono ancora cominciare. Ora, per entrambi c’è la pausa Pasquale. Ma dopo ci sarà verosimilmente l’inferno. Fino alla scadenza della presentazione delle liste e, quindi, delle coalizioni. Invece, per i disastri elettorali occorrerà attendere ancora un po’di tempo in più.    

Giuseppe Palella


Pubblicato il 4 Aprile 2015

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