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Stallo del governatore non solo per le nomine degli assessori ma anche per il dg del Policlinico

Non sono soltanto i tre assessori della sua giunta che il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), non riesce a nominare, ma anche la Direzione generale della più importante Azienda ospedaliera regionale, il Policlinico di Bari, da oltre sei mesi non ha ancora un nome che sia a capo di quella casella. Infatti, il Consorziale barese, binomio tra Azienda ospedaliera e cliniche universitarie – secondo quanto denuncia il presidente del gruppo dei “fittiani” alla Regione, Ignazio Zullo – è “completamente allo sbando”, perché da sei mesi è senza un direttore generale, ossia da quando l’ex dg Vitangelo Dattoli è stato spostato alla guida degli Ospedali Riuniti di Foggia, lasciando vacante la direzione generale del Policlinico di Bari, che da pari periodo è retta in gestione commissariale dal direttore del Dipartimento Salute della Regione, Giancarlo Ruscitti. Quest’ultimo – rileva ancora Zullo in una nota – è costretto a dividere il suo tempo fra il più grande nosocomio della Puglia, il Policlinico per l’appunto, ed il Dipartimento regionale di cui è  direttore, per cui non riesce chiaramente ad assicurare la gestione ordinaria sanitaria e amministrativa del Consorziale neanche per problematiche spicciole, quali sono quelle degli acquisti  del toner per le stampanti  dei referti o del sottoutilizzo di grandi apparecchiature diagnostiche o, ancora, dei contratti individuali dei dirigenti che non vengono rinnovati, e gettano quindi nel caos completo l’intera struttura ospedaliera  più importante della Puglia e, forse, dell’intero Mezzogiorno. “E’ come una grande nave – sottolinea Zullo –  senza capitano in balia di onde e tempeste e a risentire di questa gestione fallimentare sono i pazienti e gli operatori”. “Senza contare – rileva inoltre il capogruppo dei “fittiani” –  che nel Policlinico si formano i medici del futuro” e, quindi, tale “situazione penalizza anche la Facoltà di Medicina di Bari che risente dei disagi di mancanza di organizzazione!”Considerazioni, queste, che hanno poi portato Zullo ad invitare il governatore pugliese a nominare al più presto il dg del Policlinico, visto che nell’ultima seduta del Consiglio regionale sono state approvate le linee guide per la nomina dei direttori generali e in veste anche di assessore regionale alla Sanità non ha più alibi per il ritardo accumulato nella nomina del nuovo dg del Consorziale barese. Una denuncia sull’immobilismo in cui versa la Regione Puglia è giunta anche dal capogruppo di Forza Italia nell’aula di via Capruzzi, Nino Marmo, che con una nota addebita la paralisi regionale ad Emiliano che è dedito a fare il capo-corrente all’interno del suo partito a tempo pieno, anziché il governatore della Puglia, per cui nel 2015 è stato scelto dai pugliesi. Però, Marmo ha pure rilevato che “ Emiliano non e’ il primo presidente che utilizza la Puglia come trampolino di lancio (o schianto) politico”, perché prima di lui anche Vendola aveva fatto altrettanto, “solo che l’ex leader della sinistra radicale, almeno, ha approvato una serie di misure di ampio respiro”.  Misure, queste ultime, criticate dallo stesso Marmo, perché “non hanno avuto alcun impatto sul tessuto sociale se non alcune bolle di sapone (presto svanite nel nulla)”. “Ma Vendola – ha commentato ancora Marmo, ironizzando – almeno, aveva un’idea”, per poi concludere: “La verità è che l’attività è paralizzata perché Emiliano ha deciso di fare il capo-corrente del Pd a tempo pieno, senza avvertire l’imperativo morale di dotare la Regione di assessori con pieni poteri per poter rispondere ai bisogni dei cittadini”.Ma analoghe critiche al governatore adesso cominciano a “piovere” anche da alcuni settori della sua stessa maggioranza finora rimasti silenti, come il presidente del gruppo de “I Popolari”, Napoleone Cera, che in una recente nota accusa Emiliano di essere, a distanza di una settimana dal vertice di maggioranza, “ostaggio delle alchimie dei partiti”, e lo invita “a recuperare un decisionismo che ha messo da parte per calcare gli scenari della politica nazionale”. “Emiliano – ha esclamato Cera –  dica anche chiaramente le cose che non vanno e i motivi dei ritardi nell’azione governativa e abbia il coraggio di ritirare la delega agli assessori che non rispondono in qualità e incisività d’azione alle aspettative del popolo pugliese”, perché “non è stato votato per amministrare il mal di pancia di qualcuno, ma per governare la Puglia nell’interesse dei pugliesi”. Ed un primo segnale sugli scricchioli e crepe che si sono aperte nella maggioranza di centrosinistra che ha sostenuto finora  Emiliano si è registrato nell’ultima seduta di Consiglio regionale con i dissidenti Cosimo Borraccino e Gianni Liviano, che per la prima volta hanno fatto venir meno il loro appoggio in aula ad un provvedimento del governo regionale, votando “No” all’Albo dei direttori generali. Un segnale, questo, sicuramente pericoloso per la tenuta futura dei numeri della maggioranza. Quindi, Emiliano se non vuol rischiare di incorrere in rischiose e gravi battute d’arresto nell’azione amministrativa del suo governo dell’Ente regionale, dovrebbe essere forse più “pugliese” con una più assidua presenza nel Palazzo barese del Lungomare  Nazario Sauro, che “romano” con una frequenza meno “intensa” delle stanze capitoline di Largo del Nazzareno.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Aprile 2018

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