Cronaca

Storia di Luigi, padre di tre figli e senza un lavoro…in attesa del Comune

Luigi Lapenna, circa quindici giorni fa minacciò di gettarsi dal tetto di un edificio a Santo Spirito. Quello che ha spinto Luigi, padre di tre figli, a questo gesto estremo è stata la condizione di forte disagio economico dovuta non alla mancanza di un lavoro, bensì alla situazione delle sue due figlie, affette da una forma di disabilità. Il Comune di Bari, sordo dinanzi alle continue richieste di aiuto da parte della famiglia Lapenna, dopo il terribile gesto di un padre disperato, ha finalmente trovato una soluzione.

Luigi, raccontaci la storia partendo dal principio.

Ero stato invitato all’inaugurazione dell’asilo nel quartiere di San Pio, “Le ali di Michela”. A distanza di due mesi, sul sito del Comune di Bari, scoprii che ci sarebbe stata una seconda inaugurazione, più ufficiale, con il sindaco Emiliano e con l’assessore Losito. Decisi di andare, così avrei avuto anche l’occasione di poter parlare della situazione della piccola Francesca, mia figlia, nata con una disabilità fisica. Mia figlia purtroppo non è stata ancora ammessa in quell’asilo perché manca l’operatore, in grado di seguirla adeguatamente. In due mesi nessuno ha trovato una figura specializzata. Così, pur non avendo con me i documenti necessari, mi avvicinai all’assessore Losito, il quale, senza darmi ascolto, mi accusò di essere stato mandato lì da un avversario politico. Quel giorno parlai anche con il sindaco, il quale mi disse cose che non andrebbero dette da un primo cittadino.

Cosa ti disse?

Mi disse che dovevo ritenermi fortunato ad avere due figlie disabili, perché in tal modo avevo ed ho la possibilità di percepire una pensione ISEE di 950 euro. In quell’occasione però mi disse anche di recarmi in circoscrizione per cercare di trovare una soluzione.

Poi, cosa è accaduto?

A causa di alcuni problemi personali, mi sono recato in circoscrizione dopo circa un mese ed in quell’occasione l’assistente sociale e l’educatrice specializzata mi dissero che Luca Scandale, commissario della circoscrizione di Palese-Santo Spirito, era all’oscuro della situazione. Tempo dopo, mia moglie inviò invano un messaggio al commissario Scandale. Dopo qualche giorno, decisi di provarci anch’io e Luca Scandale mi rispose dicendomi che aveva esaminato il mio caso e che più di quel che stava facendo, non si poteva fare. Mi invitò ad andare in circoscrizione.

Qual è la tua condizione attuale?

Purtroppo oltre al problema della mia bambina, che per me viene prima di tutto il resto, ho gravi difficoltà economiche. La mia famiglia riesce ad andare avanti non solo grazie alle pensioni di invalidità delle due bambine, che ammontano a 500 euro, ma anche perché mia moglie lavora ogni giorno in casa di signore, che la maltrattano e per questo torna a casa distrutta. Dal canto mio, cerco di fare il possibile, ho preso anche il patentino per il muletto, essendo magazziniere. Non sono una persona che si piange addosso senza far nulla.

Tornando a lunedì 24 febbraio, ci racconti cosa è successo?

Lunedì 24 febbraio, stanco di tutte queste situazioni, salii sul tetto ed iniziai ad urlare, chiamando il sindaco Emiliano, l’assessore Abbaticchio, il commissario Scandale, l’assistente sociale e l’educatrice. Solo questi ultimi tre sono arrivati. Del sindaco e degli assessori nemmeno l’ombra. La stampa non ha menzionato né l’assistente sociale né l’educatrice, al contrario si legge che il sindaco è venuto in mio soccorso. In realtà Michele Emiliano non si è presentato. E’ stato anche detto che sono salito sul terrazzo per problemi economici e perché mi erano stati sottratti i figli. Se fosse stato davvero così, avrei fatto altro, non sarei di certo salito su un tetto.

E dopo, cosa è accaduto?

L’assistente sociale insieme all’educatrice specializzata hanno fatto numerose telefonate, dopo delle quali mi è stato assicurato che avrei avuto l’home maker, una persona che si occupa della bambina con disabilità e dell’intero nucleo familiare. Una figura professionale pagata da una cooperativa, a sua volta pagata dal Comune, che funge da supporto e ponte tra la famiglia, la scuola e le istituzioni.

Le promesse sono state mantenute?

Certo, il 5 marzo abbiamo finalmente firmato l’accordo per avere l’home maker ed oggi ci sarà la presentazione ufficiale con tutta la famiglia. Sono molto soddisfatto di questi risultati. Amo moltissimo le mie figlie, nella loro diversità hanno qualcosa in più, qualcosa che noi non abbiamo. Per me sono persone fantastiche.

Nicole Cascione

 


Pubblicato il 11 Marzo 2014

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