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Torre Quetta, tutto da rifare: revocata la concessione

Futuro incerto per la spiaggia ‘top’ dei baresi, dopo che ieri è stata firmata la determinazione dirigenziale della ripartizione Sviluppo economico che dispone la decadenza della concessione demaniale marittima per la gestione della spiaggia pubblica di Torre Quetta. Il provvedimento è stato adottato nei confronti dell’attuale concessionario, RTI composto da Il Veliero di Di Modugno Rosa (capogruppo) ed Esperia Nuoto (mandante), rilasciata lo scorso 31 maggio 2018 a seguito dell’espletamento di gara pubblica. La decadenza -come si legge sul sito comunale – è stata adottata in seguito dell’accertamento di numerose violazioni, in parte commesse direttamente dal concessionario ed in parte realizzate dagli affidatari della gestione dei chioschi, non debitamente controllati dal concessionario. Le violazioni sono state contestate dai ‘blitz’ a raffica di Carabinieri e Guardia di Finanza, e le osservazioni che i gestori hanno cercato di far valere nei confronti del Comune, da parte del concessionario non sono state ritenute adeguate dalla stessa Amministrazione comunale. Inoltre, il complesso delle irregolarità rilevate, in varie circostanze, anche da Capitaneria di Porto, Polizia locale e Ripartizione IVOP, per un totale di una ventina di verbali di contestazione (l’ultimo dei quali risale a mercoledì scorso 18 settembre), insieme alla mancata rendicontazione delle spese sostenute dal concessionario, ha configurato un quadro ritenuto estremamente preoccupante sul fronte della regolare esecuzione del contratto. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata organizzazione di eventi proposti in sede di offerta di partecipazione alla gara, che equivale a mancata osservazione del contratto in maniera troppo evidente, per far finta di non vedere. Che cosa accadrà adesso della spiaggia preferita dai baresi, che ha catalizzato l’attenzione anche di parecchi turisti nel corso dell’ultima stagione estiva? Ebbene, con la decadenza è stato ordinato ai gestori di liberare l’immobile demaniale marittimo e le aree annesse da ogni arredo, suppellettile e struttura che non costituiscano oggetto della concessione, nonché di procedere alla riconsegna della spiaggia pubblica attrezzata di Torre Quetta entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento, pena la rimozione in danno. Che poi vuol dire che provvederebbero gli agenti della polizia locale a rimuovere tutto, addebitando poi le spese allo stesso concessionario. “Questa Amministrazione punta moltissimo sul mare e sulla costa. Proprio la grande attenzione su Torre Quetta giustifica questo provvedimento – ha fatto sapere il sindaco Antonio Decaro- per cui il Comune ora più che mai ha tutto l’interesse a garantire che quel luogo venga gestito nel migliore dei modi e messo a disposizione dei cittadini nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza e accessibilità, a tutela della pubblica fruizione. Ora, nei tempi previsti dalla norma, valuteremo le ulteriori azioni necessarie ad assicurare che la spiaggia pubblica di Torre Quetta continui ad essere aperta a tutti i cittadini e a rappresentare uno degli spazi in cui il ritrovato rapporto tra la città e il suo mare prende corpo e senso”. In realtà era cominciato molto male il rapporto Comune vincitori del bando per la gestione di Torre Quetta, visto che per quattro anni l’Amministrazione Decaro aveva già affidato la spiaggia pubblica di Torre Quetta a chi non ha mai – di fatto – ottemperato a quanto previsto dal bando. Una gara pubblica che intendeva garantire ai baresi la fruibilità per tutto l’anno della spiaggia più grande della città. Per fare questo, a pena di decadenza, il vincitore avrebbe dovuto presentare e allegare alla concessione anche la calendarizzazione delle attività previste nel periodo non estivo. <<Calendarizzazione che, da mio accesso agli atti, non è stata mai depositata>>, sbottava già cinque mesi fa e dunque prima della stagione estiva, Irma Melini, allora candidata sindaca. di Bari. Pronta a prendersela anche col Comune che non si era neanche preoccupato di verificare se i concessionari stessero offrendo ai baresi le attività per cui avevano vinto il bando. <<Dai miei numerosi sopralluoghi, poi, si evince che i gestori non ottemperano neanche alla pulizia quotidiana dell’arenile, come dei bagni, alla cura del verde e delle strutture sportive che risultano abbandonate>>, attaccava la Melini, che insisteva sull’inadeguatezza dell’offerta presentata, mentre l’assessora comunale alle attività economiche Palone plaudiva alla riapertura della spiaggia. Il tempo e nemmeno tanto, ha ribadito chi ha avuto ragione e chi torto…

Antonio De Luigi


Pubblicato il 27 Settembre 2019

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