Cronaca

Ultime battute dello sprint finale prima del voto

Ultime ore di campagna elettorale e sprint finale per candidati e partiti prima dell’apertura dei seggi, fissata per le ore 7 di domenica mattina. Questa volta si vota nella sola giornata di domenica, per cui i seggi si chiuderanno alla ore 23 dello stesso giorno e saranno ammessi a votare tutti gli elettori già presenti nel seggio. A seguire sarà effettuato lo scrutinio delle europee, poi sospensione delle operazioni di spoglio, che per le amministrative inizieranno alle ore 14 di lunedì con le comunali e, a Bari dopo le schede del Comune, ci saranno da scrutinare pure le schede dei municipi. In provincia di Bari i centri interessati al voto per le amministrative, oltre al capoluogo, ci sono altri dieci. Di questi ultimi solo tre hanno una popolazione superiore a 15mila abitanti, Corato (42.938 elettori), Putignano (24.470 elettori) e Rutigliano (15.540 elettori), mentre Binetto, Bitritto, Cassano delle Murge, Cellamare, Poggiorsini, Toritto e Turi sono Comuni con popolazione inferiore. E quindi con elezioni a maggioranza secca. Vale a dire a turno unico, dove vince, ottenendo il premio di maggioranza, il candidato sindaco che ottiene più voti in assoluto, anche se non raggiunge il 50% + 1 dei consensi. Invece nei tre Comuni del barese che superano la soglia dei 15mila abitanti, per eleggere il sindaco al primo turno occorre che il candidato vincitore debba ottenere almeno il 50% +1 dei voti validi, altrimenti i due candidati a sindaco più suffragati si contenderanno l’elezione al secondo turno, da tenersi 15 giorni dopo. Ossia nella giornata di domenica 8 giugno. Un altro importante Comune in Puglia, per le amministrative di domenica, è Foggia, che insieme a Bari rappresenteranno un test significativo per le regionali del prossimo anno. Infatti, nella sola città di Bari l’intero corpo elettorale è di ben 279.803 elettori, suddivisi in 345 seggi. Bari, inoltre, è la città più popolosa del Mezzogiorno interessata al voto amministrativo e, dopo Firenze, rappresenta il capoluogo italiano più importante, sotto l’aspetto numerico, di questa tornata amministrativa. A Bari i consiglieri comunali uscenti sono 46, però stavolta quelli da eleggere sono dieci in meno, poiché una modifica legislativa, introdotta nel 2011 alle norme sul numero dei componenti degli organi comunali, ha abbassato il plenum dell’assemblea cittadina a 36 membri per i Comuni con meno di 500mila abitanti. Pertanto l’assetto del prossimo consiglio comunale barese sarà composto da 22 esponenti per la maggioranza, pari al 60% del plenum, e da 14 esponenti per le forze di opposizione, pari al 40% del plenum. E questa, in teoria, è la configurazione che dovrebbe avere l’aula “Dalfino” dopo il voto, salvo le anomalie, pure possibili, che potrebbero verificarsi nel caso in cui si verificasse un risultato elettorale che provochi la cosiddetta “anatra zoppa”. Ovvero una maggioranza consigliare di segno opposto a quella del sindaco. Però, la novità istituzionale della prossima amministrazione riguarda non soltanto la riduzione di un quarto del numero dei consiglieri, poiché un’analoga riduzione riguarderà anche il numero massimo dei componenti della futura giunta, che passerà dagli attuali dodici assessori a nove, oltre il sindaco. Variazioni, queste, che restringono di molto le possibilità di accesso in consiglio ai candidati di tutte le forze politiche in campo, sia per il numero dei rappresentanti eleggibili, che per quelli che potrebbero essere ripescati tra le forze di maggioranza che potrebbero essere interessate da eletti che fossero chiamati a far parte della giunta e, quindi, dovranno dimettersi da consigliere, lasciando il posto al primo dei non eletti ed a seguire, se fossero più di uno i consiglieri della stessa lista chiamati in giunta. Da non dimenticare, inoltre, che a Bari, in questa competizione elettorale delle amministrative, sono in corsa per la poltrona di Primo cittadino ben dieci candidati ed un numero complessivo di 34 liste, per accaparrarsi i 36 seggi del prossimo consiglio. Una battaglia, quindi, assai difficile in un quadro politico altrettanto complicato. Infatti, questa volta, le variabili politiche di incertezza sono diverse, a cominciare dalle previsioni sulla percentuale degli aventi diritto che si recheranno al voto. Ma i tempi di attesa per avere l’esito della competizione elettorale sono ormai agli sgoccioli, perché la campagna elettorale è praticamente finita. E non resta che aspettare l’apertura delle urne e, poi, lo spoglio di domenica notte e quello di lunedì pomeriggio. Di certo, come sempre, le sorprese non mancheranno per tutte le forze ed i rispettivi candidati in gioco. E per alcuni, come al solito pochi, saranno positive, ma per altri, i più, saranno invece negative. Anche se in politica è sempre difficile decifrare con certezza chi sono i veri vincitori e chi i finti vinti perché, alla fine, a perdere è sempre sono sempre i comuni cittadini e quasi mai i politici.           

Giuseppe Palella


Pubblicato il 23 Maggio 2014

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