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Una poltrona per due al Comune: il Consiglio di Stato non decide sul ricorso di Desiree Digeronimo

Ancora niente di deciso, almeno ufficialmente, da parte dei giudici del Consiglio di Stato che ieri mattina si sono riservati di decidere –dopo un’udienza lampo- sul ricorso presentato in secondo (e ultimo) grado da Desirée Digeronimo. Che, come si ricorderà, ai giudici di Palazzo Spada, alla fine dello scorso anno, ha chiesto di tornare a pieno titolo ad occupare il banco di Consigliere Comunale a Bari, dopo che il Tribunale amministrativo della Puglia aveva accolto il ricorso presentato dal candidato Gianlucio Smaldone del Movimento Schittulli. “Sono stata in consiglio comunale al servizio e nell’interesse dei cittadini baresi” aveva spiegato la Digeronimo che già da fine novembre scorso scalpitava per rimettere piede a Palazzo di Città. Specie dopo aver letto il dispositivo del Tar Puglia che l’aveva estromessa dall’Aula “Dalfino”. Aggiungendo, anche se in queste settimane molti hanno parlato di accordi con il candidato presidente regionale Michele Emiliano per un posto nella sua futura giunta, se dovesse vincere a maggio: “Non sono una professionista della politica, ma una custode della legge e dei diritti”. Dunque, anche se al Consiglio di Stato l’anno scorso lei ha addirittura chiesto l’anticipazione, dell’udienza celebrata ieri e fissata inizialmente ad aprile, alla fine dovrà aspettare ancora Desiree Digeronimo per difendere gli interessi dei cittadini in sede comunale e regionale, dopo che ieri mattina i giudici amministrativi – pur avendo rapidamente preso atto d’una recente sentenza di primo grado depositata al Tar Puglia – si sono riservati di decidere sul ricorso presentato, appunto, da Pierluigi Balducci, già direttore generale per qualche mese nel corso della prima consigliatura Emiliano a Bari e ora legale della Digeronimo. Ma anche lei ieri pomeriggio ha preferito non commentare il rinvio, molto probabilmente breve, dei suoi colleghi amministrativi di secondo e definitivo grado, anche se qualcuno dei suoi sostenitori più stretti ha confidato che s’era detta certa del suo rientro in Consiglio Comunale, dal primo aprile. E invece, come detto, l’ex piemme di via Nazariantz, da luglio 2013 in servizio alla Procura di Roma e candidata a sindaco di Bari alle scorse amministrative con un gruppo di quattro liste, dovrà aspettare ancora il responso giurisdizionale, prima di occupare un posto al sole, come si dice. Un ancora posto incerto, dunque, nonostante alle ultime elezioni amministrative dell’estate 2014 avesse ottenuto –anche piuttosto a fatica- un seggio secondo la ripartizione effettuata dall’Ufficio Elettorale, poi finita ai ‘raggi X’dei posti in quota ai gruppi di opposizione. Ma tutto ciò, almeno finora, non è bastato e nel vuoto è finito anche l’appello che Desiree Digeronimo aveva rivolto alle forze politiche sulla doppia preferenza di genere, sonoramente bocciata dall’aula regionale di via Capruzzi qualche settimana fa.

Francesco De Martino 


Pubblicato il 1 Aprile 2015

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