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Alla sciagura della Xyllella potrebbe aggiungersi anche la beffa

 

Questa volta a lanciare l’ennesimo allarme sulle conseguenze della Xylella fastidiosa, ossia del batterio responsabile del disseccamento rapido degli ulivi, è la “Copagri” di Puglia, associazione che riunisce alcune delle sigle minori delle Organizzazioni agricole pugliesi, che ha sollecitato la Regione Puglia all’adozione di un programma organico di interventi per un utilizzo rapido del Psr (Piano di sviluppo rurale) tuttora non attuato. Infatti, con una nota a firma del presidente pugliese della Confederazione, Tommaso Battista, si rileva che a 4 anni di distanza dalla scoperta del batterio killer degli ulivi del Salento, non esiste ancora in Puglia un programma di interventi che consenta alle imprese agricole di guardare allo sviluppo oltre la Xylella, ricordando che il prossimo 30 aprile scade il termine per la presentazione alla Commissione Europea del piano di interventi che cofinanzia anche delle perdite finanziarie subite, senza che finora dalla Regione siano state date risposte al riguardo. E “mentre sono immediatamente applicabili le sanzioni con importi che partono da 2 mila Euro – ha evidenziato il Presidente pugliese della Confederazione dei produttori agricoli  – non sono state  ancora né liquidate, né determinati gli importi, delle domande relative alla richiesta di calamità di cui al Decreto Mipaf (ndr . Ministero delle Politiche agricole e forestali) del 21 luglio 2015”. Per cui, prosegue il presidente di Copagri Puglia, è urgente “modificare le modalità di accesso agli indennizzi”. Inoltre,  ha rimarcato nella nota Copagri Puglia, il decreto legislativo n.102 del 2004, impostato per dare risposta alle avversità atmosferiche di carattere eccezionale, risulta inadeguato e non è in grado di intervenire nei casi di fitopatie come la Xylella, poiché in questi casi non è la Plv (Produzione lorda vendibile) il parametro più corretto per riconoscere l’indennizzo ai mancati redditi dei produttori olivicoli le cui piante sono state colpite da tale malattia. “Oggi – ha evidenziato ancora il presidente Battista – paradossalmente le imprese più penalizzate sono proprio quelle che hanno investito nella lotta al batterio”, spiegando che “se non si introducono le modifiche, previste dalla normativa europea, che consente di sommare alle mancate produzioni i maggiori costi sostenuti per la lotta al batterio, gli 11 milioni di Euro stanziati (ndr – dalla Ue) rischiano di essere dirottati su altre azioni”. Da questi rilievi  emergono le proposte di Copagri Puglia circa l’utilizzo dei fondi europei a disposizione del comparto agricolo. Difatti, ha proseguito Battista : “E’ necessario individuare tutti gli strumenti disponibili in grado di dare risposte puntuali. E l’attuale programmazione comunitaria 2014-2020 può e deve essere lo strumento su cui avviare un piano di interventi”. Le indicazioni della Confederazione pugliese dei produttori agricoli in sostanza suggeriscono alla Regione la predisposizione di un bando Psr multimisura dove, oltre agli indennizzi, le aziende possono presentare un piano di sviluppo e di rilancio delle attività agricole. E questo può essere un primo passo a favore delle aziende olivicole colpite interessate dal problema Xylella. In questo momento, infatti, l’aumento dei costi dovuto agli adempimenti fitosanitari e la riduzione delle produzioni, secondo Copagri Puglia, hanno creato gravi sofferenze di carattere finanziario a livello aziendale. Per cui diventa urgente – a detta ancora del Presidente regionale della Confederazione agricola – una ricognizione puntuale della situazione relativa ai dati di trascinamento, progetti 2007-2013 non ancora completati,  per poter valutare in quali casi ci sono le condizioni per avvalersi delle “cause di forza maggiore”. E nel comunicato si spiega pure che questa è una procedura prevista dalla regolamentazione comunitaria che l’Autorità di gestione non ha mai provveduto a disciplinare. Procedura che in questo caso – sempre secondo l’Organizzazione di categoria segnalante – sarebbe utilizzabile per le aziende in difficoltà finanziaria a seguito della Xylella e che, per tale avversità, non sono in grado di completare le realizzazioni o le spese programmate in precedenza all’evento e che consente di non dover restituire quanto percepito per mancata attuazione dei progetti finanziati, evitando l’escussione delle fidejussioni. Infatti, “oltre al batterio – ha concluso Battista – non può essere la Regione la responsabile del fallimento delle imprese” agricole. In altri termini, la proposta di Copagri Puglia di utilizzare tale procedura, mai attivata prima dalla Regione, dovrebbe servire ad evitare che per i produttori olivicoli pugliesi, che stanno patendo a causa della Xylella ma anche per i colpevoli ritardi che la Regione stessa sta accumulando nei rimedi alla vicenda, alla sciagura del batterio killer degli ulivi non si aggiunga anche la beffa.

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 21 Aprile 2017

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