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Commissariati altri nove ambiti pugliesi, rischia la paralisi la gestione dei rifiuti

“A due mesi circa dalla diffida dell’Assessore all’Ambiente della Regione, Domenico Santorsola indirizzata ai Sindaci di nove ambiti di raccolta ottimale pugliesi in grave ritardo nelle procedure di affidamento dei nuovi servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, la Giunta regionale ha deliberato di attivare i poteri sostitutivi, affidando le funzioni degli Aro al Commissario dell’Agenzia territoriale per il servizio di gestione dei rifiuti, avvocato Gianfranco Grandaliano”, informa secco Enzo Colonna (Noi a Sinistra), consigliere regionale impegnato da tempo sul tema rifiuti. I nove ambiti commissariati (sui trentotto totali della Puglia) sono: Bari 1, Bari 4, Bari 6, Foggia 1, Lecce 3, Lecce 6, Lecce 7, Lecce 8, Lecce 9 e il Commissario designato dovrà, tra l’altro, acquisire informazioni dai Comuni, eseguire verifiche sulla documentazione, coordinare le attività di progettazione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, adottare tutti gli atti e i provvedimenti utili e necessari all’attivazione della procedura di affidamento del servizio, approvare tutti gli atti e i provvedimenti necessari alla risoluzione delle problematiche esistenti nelle procedure di affidamento già avviate nonché gli atti e provvedimenti per l’esecuzione degli stessi servizi. I ritardi da lungo tempo hanno determinato una situazione insostenibile specie nei Comuni dell’ex Aro Bari 4 (Altamura, Gravina in Puglia, Cassano delle Murge, Santeramo in Colle, Grumo Appula, Toritto, Poggiorsini). La gara d’appalto, il cui espletamento è stato affidato alla Consip tre anni fa, non è stata ancora aggiudicata e i termini per la sua conclusione vengono continuamente prorogati, determinando una situazione di incertezza e sostanziale paralisi. Alcuni Comuni (come Altamura e Gravina in Puglia) continuano perciò a prorogare vecchi rapporti contrattuali impostati su modelli organizzativi del servizio ampiamente superati, con gravi conseguenze sia dal punto di vista economico, che sul piano della qualità del servizio. Colonna elenca il triste fallimento della strategia regionale sulla raccolta dei rifiuti con le cifre: ad Altamura (ferma al 18% di raccolta differenziata), Santeramo (16,5%) e Gravina (6,8%) l’avvio di un nuovo servizio, più moderno ed efficiente, consentirebbe di elevare notevolmente i bassi livelli di raccolta differenziata e di ridurre in modo consistente costi impropri come, ad esempio, quelli relativi al trasporto, al trattamento e al conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica (c.d. ecotassa), che si attesta, per le stesse città, a circa 26 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferiti. A ciò si aggiungano i notevoli disagi avvertiti nell’erogazione dei servizi (dovuti all’obsolescenza delle attrezzature, a guasti tecnici dei mezzi di trasporto, ecc.) con conseguenze inevitabili per il decoro e l’igiene delle città e, da ultimo, la mancata retribuzione dei dipendenti che solo di recente le amministrazioni locali hanno fronteggiato sostituendosi alla ditta appaltatrice nel pagamento degli stipendi. Insomma, una situazione davvero insostenibile a cui le amministrazioni comunali non hanno posto rimedio, nonostante i ripetuti avvertimenti e sollecitazioni da parte degli organi regionali, tra cui anche quelli del Commissario dell’Agenzia regionale rifiuti Grandaliano. Il commissariamento dell’ARO, dunque, si è rivelato inevitabile, anche se due sarebbero i nodi da affrontare rapidamente: definire i rapporti tra Comuni e Consip e se Consip non è in condizione, nelle prossime settimane, di chiudere la procedura di gara, le amministrazioni comunali e le forze politiche del territorio, con il Commissario designato, dovranno immaginare soluzioni diverse. E cioè nuove forme di gestione di un così delicato servizio, a partire, ad esempio, dalla possibilità, già avanzata negli anni scorsi, di un affidamento ad un soggetto pubblico. In attesa che la situazione si risolva definitivamente, il commissariamento non esime comunque le amministrazioni comunali dal far rispettare gli attuali contratti, sia per quanto riguarda il servizio erogato a favore della collettività, sia con riferimento al puntuale rispetto degli obblighi nei confronti dei dipendenti dell’azienda a cui sono attualmente affidati i servizi di raccolta dei rifiuti urbani”.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 25 Marzo 2017

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