Ecco perché Decaro promette di riqualificare il Libertà
“Ma perché il sindaco di Bari, Antonio Decaro (Pd), ora promette di riqualificare il quartiere Libertà?” A porsi questa domanda sono in molti nell’esteso e popoloso rione barese attiguo al quartiere murattiano e che, nella parte nord della città, si congiunge con i rioni Fesca, San Girolamo e Stanic. Infatti, è stato proprio un barese, da sempre residente al rione Libertà, che nei giorni scorsi, commentando i recenti annunci del Primo cittadino di Bari sul piano di riqualificazione del quartiere, ha rilevato che molte delle iniziative che L’Amministrazione comunale ha promesso di fare per il popoloso quartiere che, da circa cinquant’anni, ospita le sedi dei principali Uffici giudiziari del capoluogo pugliese non erano state rese note da Decaro alla popolazione residente neppure durante gli incontri che faceva in zona nella primavera del 2014, durante la sua campagna elettorale da candidato sindaco. “E ciò – ha sottolineato lo stesso cittadino – perché evidentemente alcune delle paventate promesse non facevano parte del programma elettorale di Decaro per questo quartiere”. Infatti, ha rilevato inoltre questo cittadino, “una delle idee per il Libertà che Decaro non ha mai reso noto durante i suoi incontri elettorali del 2014 nel quartiere è quella di voler trasferire gli Uffici giudiziari ivi presenti in altra zona della città, per destinare l’odierno Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola in parte a sede di Uffici comunali ed il resto per ospitare alcune realtà associative private”. “Se durante le amministrative del 2014 – ha poi commentato questo barese del Libertà – Decaro avesse reso nota tale idea a noi residenti, in molti verosimilmente non lo avrebbero votato”, perché – ha spiegato in fine il cittadino – “sottrarre al Libertà le sedi giudiziarie significa volerlo ridurre sicuramente ad uno stato ancor peggiore di quello in cui versa attualmente”. Quindi, stante quanto sostiene questo residente, le recenti promesse del sindaco Decaro ai residenti del Libertà altro non sono che una sorta di compensazione al quartiere, per il danno che il quartiere subirebbe quando verrebbero svuotate le sedi degli Uffici giudiziari e questi trasferiti a Carrassi, negli edifici che il Primo cittadino vuole far realizzare sull’area delle ex caserme “Milano” e “Capozzi”. Se così è, allora vuol dire anche che Decaro è perfettamente cosciente del fatto che portare gli Uffici giudiziari in altro rione sarà un danno socio-economico enorme per il Libertà, che rischierà di degradare ulteriormente sotto diversi aspetti. Ed è verosimilmente per tale non confessabile motivo che di recente il sindaco Decaro ha incontrato i parroci del quartiere Libertà, per illustrare un “progetto di rinascita” del quartiere . Iniziativa, questa, assunta probabilmente proprio a seguito ed a fronte della crescente protesta dei residenti e di numerose associazioni cittadine contrarie al trasferimento degli Uffici giudiziari in un polo alle ex-Casermette di via Fanelli. Idea che inevitabilmente avrebbe conseguenze devastanti e tombali sul quartiere Libertà, che da anni ormai è oggetto di un crescente impoverimento di attività commerciali private e, con l’idea di Decaro, anche pubbliche, qualora fosse attuata. Infatti, il “masterplan per il Libertà” presentato dal sindaco qualche settimana fa nella Parrocchia di via Dante intitolata a Santa Cecilia comprende iniziative ampiamente condivisibili da chiunque e che sarebbero dovute ai residenti a prescindere dal fatto se le sedi degli Uffici giudiziarie restino oppure no nel quartiere. Per cui, se l’idea dell’Amministrazione comunale fosse quella di realizzare tali iniziative perché il sindaco Decaro è consapevole a cosa va incontro il rione qualora perdesse le attuali sedi giudiziarie, in tal caso dette promesse sarebbero del tutto inaccettabili per i residenti del Libertà, che sicuramente non li condividerebbero se fossero a compensazione dell’impoverimento del quartiere e che lo stesso Decaro sta contestualmente proponendo con lo spostamento delle sedi giudiziaria a Carrassi. Infatti, la sensazione che il “masterplan” del sindaco possa rivelarsi una sorta di “mancia” compensativa dell’Amministrazione barese ai residenti del Libertà è dimostrata anche dal fatto che gli annunciati interventi nel settore dei lavori pubblici sono per il quartiere opere di indubbia necessità ed utilità, che dovrebbero far parte di un programma ordinario di manutenzione e rinnovamento. E non certo di un piano straordinario e speciale di interventi manutentivi, come lo ha di fatto presentato il sindaco Decaro. Così facendo, infatti, l’inserimento di tali opere di ordinaria manutenzione nella lista degli interventi previsti nella promessa di “rinascita” del quartiere finisce con l’assumere il valore di una “mancia” da corrispondere in cambio di un qualcosa che sul piano amministrativo, oltre che etico, è sicuramente inaccettabile per i residenti del Libertà. E ciò che è inaccettabile per i cittadini evidentemente è anche inconfessabile per il sindaco Decaro, che purtroppo dimostra di non saper quali sarebbero le reali conseguenze negative per il quartiere Libertà, nel caso fosse privato delle attuali sedi di Uffici giudiziari. O, forse, fa solo finta. E soltanto per questo probabilmente si è premurato di promettere una riqualificazione, che invece dovrebbe essere fatta comunque, vista la situazione in cui il rione versa già da troppo tempo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 9 Novembre 2017