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I “5 Stelle” baresi contrari all’ingresso in maggioranza del Movimento

Mentre la consigliera regionale Rosa Barone del M5S affermava che in questo periodo di emergenza c’è “bisogno di risposte immediate” e “come Movimento 5 Stelle” non possono restare a guardare, per cui ieri (ndr – lunedì) pomeriggio, con i colleghi Cristian Casili, Grazia Di Bari e Marco Galante, ha incontrato il presidente Michele Emiliano per mettere appunto un cronoprogramma da sottoporre sulla piattaforma Rousseau agli iscritti del Movimento, per avere l’ok all’ingresso in Giunta con il posto di assessore al Welfare, il ‘Movimento 5 Stelle’ di Bari, con i tre portavoce presenti nell’Assemblea cittadina, Antonello Delle Fontane, Alessandra Simone e Italo Carelli, ha fatto sapere di essere “contrario all’entrata in maggioranza dei 4 consiglieri  pugliesi”. Contraria all’alleanza alla Regione tra M5S e centrosinistra è – come è noto –  anche la consigliera regionale ex sfidante di Emiliano alla consultazione dello scorso settembre, Antonella Laricchia, sostenuta dalla senatrice salentina Barbara Lezzi e da uno dei leader carismatici del Movimento, Alessandro Di Battista. “Nessun attivista – affermano dal M5s di Bari – conosceva la trattativa in corso tra Casilli, Barone, Di Bari, Galante ed Emiliano, nonostante nei giorni scorsi abbiamo cercato un dialogo con il reggente (ndr – nazionale) Vito Crimi, affinchè ascoltasse gli attivisti pugliesi sulla pericolosità che comporterebbe qualsiasi tipo di accordo”. “Noi – hanno sottolineato Delle Fontane, Simone e Carelli – lo abbiamo fatto, abbiamo ascoltato gli attivisti, i nostri elettori e possiamo affermare con certezza che il ‘Movimento 5 Stelle’ non uscirà integro da questo accordo”, perchè “c’è bisogno di chiarezza e di coerenza, elementi che, con la nomina di Casilli a vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, vengono a mancare”. “Mancanze che – per il M5S di Bari – determineranno la perdita di fiducia degli elettori pugliesi”. Di diverso avviso Barone, che invece ha precisato: “Lo faremo in piena trasparenza e come abbiamo detto e non smetteremo di ripetere, si lavorerà sui temi e sull’emergenza in corso”. Per poi sottolineare: “Continuiamo a lavorare a testa bassa nell’esclusivo interesse dei cittadini, perchè in questo momento ci preme costruire e non distruggere” e concludere: “Non è il tempo di sterili polemiche, ma buone idee e buone proposte”.  E mentre il governatore Emiliano è, quindi, ancora alle prese per completare la propria squadra di governo con il probabile ingresso del M5S regionale (o almeno 4 dei suoi 5 esponenti in Consiglio), sia in maggioranza che nell’esecutivo, con l’assessorato al Welfare, un’altra grana politica potrebbe interessarlo sul fronte della nomina del direttore generale dell’Istituto enciclopedico “Treccani” di Roma, Massimo Bray ad assessore pugliese alla Cultura e Turismo. A far scoppiare il “caso” è l’appena nominato Capogruppo del partito di Matteo Salvini, il consigliere Davide Bellomo, che con un’apposita nota ha chiesto al governatore Emiliano di revocare la delega a Bray, in virtù del doppio incarico che quest’ultimo ricoprirebbe in Regione e presso l’Istituto “Treccani”. Infatti, ha spiegato Bellomo: “L’incarico di direttore generale dell’Istituto Treccani,  funzione che svolge a Roma, certifica di fatto che  Bray, per cui nutro rispetto e stima sul piano personale, è destinato inevitabilmente a sottrarsi all’impegno amministrativo in Regione in quanto occupato nella capitale. E, dopo aver ricordato che nel 2015 Bray, assumendo l’incarico all’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, mentre era già in carica alla Camera dei Deputati, rassegnò le dimissioni da parlamentare adducendo la seguente motivazione: “Una posizione come quella che mi è stata proposta non mi consentirebbe di dedicare tutta la dovuta attenzione e il necessario impegno ai miei doveri di parlamentare. Io ho fatto la mia scelta: credo che nella vita sia possibile fare bene un solo mestiere alla volta, il Capogruppo della Lega alla Regione Puglia,  alla luce di tale precedente, chiede: “A distanza di 5 anni cosa è cambiato per l’assessore Bray? Quale garanzia esiste che la storia non si ripeterà? Massimo Bray, che non riusciva a gestire il doppio incarico nella capitale, come farà a conciliare gli impegni a distanza tra Bari e Roma?” Perciò, gli esponenti pugliesi del “Carroccio” salviniano chiedono serietà, affermando: “è necessario che il presidente, Michele Emiliano, revochi la delega di assessore o, in alternativa, che Bray faccia un passo indietro”. In definitiva, i leghisti pugliesi vorrebbero da Emiliano un assessore alla Cultura e Turismo “a tempo pieno” in Puglia. E’ immaginabile che il confermato governatore accolga una richiesta dell’opposizione leghista e, per giunta, di revoca di un assessore appena nominato? E’ più probabile, invece, che sia lo stesso Bray, alla luce di quanto ricordatogli da Bellomo, a decidere quale dei due incarichi continuare a ricoprire. Comunque, vedremo chi, tra Emiliano e Bray, sarà più insensibile nei confronti dei pugliesi che si aspettano un assessore regionale “a tempo pieno” per Cultura e Turismo.

 

Giuseppe Palella

 

 


Pubblicato il 1 Dicembre 2020

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