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La rivolta dei Vigili del Fuoco tra problemi vecchi e nuovi

 
 
Anno nuovo, problemi vecchi: i Vigili del Fuoco di Bari terranno una manifestazione, il prossimo 16 febbraio, dalle nove alle diciassette in piazza Libertà, dinanzi al Palazzo del Governo “per protestare contro la mancanza di attrezzature, automezzi e personale con l’aggiunta – si legge in una nota – delle gravi condizioni logistiche delle sedi di servizio”. Sarà – annunciano – la prima giornata di protesta con la finalità di chiedere il commissariamento del comando di Bari “in quanto il personale tutto ritiene che vi sia mancanza di legalità e libertà nella propria attività lavorativa sottolineata dalla mancanza di incapacità gestionale dell’attuale dirigente”. Insomma, è sempre più alta la tensione al Comando dei Vigili del Fuoco di Bari-Mungivaca, dove la penuria di mezzi ed pochi uomini “operativi” costituiscono ancora scogli insormontabili, nonostante le manifestazioni di protesta e gli impegni assunti dai funzionari della Prefettura negli anni scorsi, tanto che i sindacati stanno decidendo nuovamente di passare dalle parole ai fatti, ma come? Con manifestazioni e cortei, per chiedere l’incremento di mezzi e personale, ma rimanendo sempre con un pugno di mosche in mano? Circa tre anni fa, dopo il trasferimento del Comandante finito nel tritacarne delle inchieste giudiziarie, pareva che la situazione dovesse migliorare: niente più intrighi di palazzo al Comando provinciale, maggiore considerazione nelle stanze del Ministero dell’Interno, ma soprattutto invio di automezzi nuovi per prestare al meglio la propria opera. Ed invece, niente. Le croniche carenze di uomini in alcuni casi si sono aggiunte vecchie diatribe mai sopite fra i sindacati interni, col problema degli stipendi troppo bassi che costringono tanti vigili a fare il tanto deprecato doppio lavoro. Nel calderone delle voci di corridoio, alimentato dai vecchi veleni, lo scarso peso del nuovo dirigente, la divisione interna dei sindacati, con il Coordinamento sindacale e delle Rappresentanze di Base svuotato dalle competenze. Definito il cambio sulla tolda di comando a Mungivacca, s’erano uniti per gettare acqua sul fuoco, per dare un taglio netto a certe cancrene interne piuttosto datate, ma giammai risolte, create secondo alcuni “ad arte” da altri sindacati. Una guerra combattuta a colpi di lettere che Cisal, Csa e RdB impegnate anch’esse a scrive vere fiumi di missive al Ministero dell’Interno e autorita’ varie, partendo proprio dalle precedenti, altrettanto lunghe e puntigliose, denunce della Uil alcuni anni fa. Insomma, anche in questo caso parole pesanti, dure, taglienti, per dare pero’ una prospettiva completamente diversa dalla Uil, che aveva denunciato un “clima di terrore” con due ispettori maltrattati per colpa della mancata sottoscrizione di alcuni atti amministrativi. Una catena di equivoci stigmatizzata dalla maggior parte dei dipendenti, che avrebbero preferito limitare i fatti d’ufficio alla normale dialettica interna, magari puntando il dito proprio su altre questioni, come la cronica carenza di uomini e mezzi, che ha sempre toccato il personale piu’ da vicino. Invece pare che al Comando dei Vigili del Fuoco di Bari “…tutto viene sistematicamente ostacolato e sabotato: problemi di normale amministrazione che potrebbero trovare semplice ed immediata soluzione attraverso forme di civile dialogo ed attivita’ di mediazione politico-sindacale, nonche’ attraverso intese raggiunte secondo modalita’ che la legge prevede, sono stati strumentalizzati e resi oggetto di azioni individuali da parte di chi, evidentemente, si prefigge ben altri scopi”. Problemi vecchi? Forse, ma certo al tavolo del confronto sindacale dei Vigili del Fuoco di Bari c’e’ da tempo una importante piattaforma che comprende punti qualificanti per il personale come l’aggiornamento professionale, i criteri di mobilita’ interna, la modernizzazione della sala operativa ed il riordino dell’aeroporto. Insomma, una bozza di accordo che gia’ esiste, ma che nessuno ha mai sottoscritto, lasciando inalterate piaghe vecchie e nuove tra i Vigili del Fuoco baresi. Che ora tornano all’attacco chiedendo, come viene annunciato nell’ultimo comunicato, “l’assunzione del personale iscritto nelle graduatorie dei discontinui e la stabilizzazione dei precari”. Lamentano, inoltre, “i mancati passaggi di qualifica del personale, la mancata corresponsione degli arretrati, il contratto ormai scaduto da più di due anni”, senza parlare del “clima di caccia alle streghe che si vive nel Comando di Bari”.
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 


Pubblicato il 10 Febbraio 2012

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