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Palese-Santo Spirito: continua la battaglia dei manifesti per l’autonomia

 
Questa volta il servizio pubblico di affissione del Comune di Bari non ha avuto “stop” o rallentamenti da parte dei Vigili urbani per i manifesti degli “autonomisti” di Palese e Santo Spirito. Ex frazioni che anche quest’anno, in prossimità del 5 febbraio, hanno rammentano alla cittadinanza le colpe del sindaco, Michele Emiliano, per la mancata approvazione il 5 febbraio 2010 della legge regionale che avrebbe reso autonoma ed indipendente la gestione politico-amministrativa dell’odierna Prima circoscrizione di Bari. Autonomia che, come è noto, si sarebbe tradotta nell’istituzione del Comune di Palese-Santo Spirito, con una popolazione di oltre 30mila abitanti ed un territorio, a ridosso di Bari, esteso dal canalone di Fesca fino all’estremo sud del Comune di Giovinazzo, a ridosso del lido Lucciola. “Un Comune – sostengono gli autonomisti locali – che sarebbe stato il settimo, per numero di abitanti, dei 41 Comuni di tutta la provincia di Bari.” Per questo – affermano gli indipendentisti – il 5 febbraio a Palese-Santo Spirito è una data che non può essere dimenticata. E l’antica battaglia per l’autonomia comunale continuerà senza tregua nei confronti di chi, come il primo cittadino barese, crede ancora di poter fermare la storia e, quindi, il progresso e lo sviluppo socio economico di questo territorio”. Una battaglia che, com’è noto a molti, in ben due occasioni ha visto l’Amministrazione Emiliano addirittura censurare illegittimamente, attraverso la Polizia municipale, i manifesti degli “autonomisti” che criticavano duramente il sindaco di Bari, per l’effettuato boicottaggio della volontà popolare manifestata nel referendum del 19 aprile 2009, quando il 79% dei votanti a Palese e Santo Spirito risposero affermativamente al distacco dal capoluogo. Difatti, anche questa volta, il “leit motiv” delle stampe affisse dagli autonomisti è la critica ad Emiliano che, come si legge nello slogan centrale del manifesto, è invitato a “togliere le mani dai tributi, dall’urbanistica e…dalla toponomastica” di Palese e Santo Spirito. A febbraio dell’anno analoghi manifesti furono addirittura sequestrati dai Vigili urbani presso l’ufficio comunale affissioni, denunciando il committente per presunta diffamazione a danno del sindaco Emiliano. Sequestro che alla fine, però, si concluse con un nulla di fatto per l’Amministrazione barese, in quanto fu contestato dall’interessato,che lo sottopose al giudizio del Tribunale del Riesame. Giudizio risoltosi favorevolmente per il committente, ottenne il dissequestrò dei manifesti ed il riconoscimento del diritto di critica e l’assenza di qualsivoglia ipotesi diffamatoria. In definitiva, una tentata censura, quella dello scorso anno, da parete dei Vigili urbani a danno degli autonomisti di Palese-Santo Spirito, che verosimilmente potrebbero tentare un’azione risarcitoria a carico del Comune. Nella Prima circoscrizione qualcuno ha, inoltre, pensato di poter annoverare il 5 febbraio tra le date da ricordare formalmente, come avviene per alcuni eventi ufficiali dalla Repubblica italiana, che annovera il 9 maggio a ricordo delle vittime del terrorismo, il 10 febbraio per quelli delle foibe ed il 27 gennaio per quelli dell’olocausto nazista. Infatti,  in loco c’è chi ha  ironicamente proposto di annoverare il “5 febbraio” come “Giorno dello scippo” per ricordare appunto la clamorosa bocciatura della legge che doveva rendere Comune a se Palese-Santo Spirito. Come è noto, proprio quel giorno, il ddl in consiglio regionale subì una scandalosa battuta d’arresto, alla fine di un iter istruttorio sempre positivo, durato circa 5 anni, e 700mila euro consumati dalla Regione stessa per consultare con il referendum le popolazioni interessate. A premere sui consiglieri regionali per la bocciatura, come e noto, fu il sindaco di Bari in persona, Michele Emiliano, che si recò in via Capruzzi insieme al direttore generale del Comune, Vito Leccese, per chiedere ai consiglieri del suo partito in primis, il Pd, di non approvare i ddl che davano l’indipendenza alle ex frazioni di Palese-Santo Spirito e Carbonara.Ceglie-Loseto. In totale circa 70mila abitanti, che sono tutt’ora raggruppati in due distinte circoscrizioni amministrate di Bari. Ma c’è di più. L’ardente autonomista di Palese e Santo Spirito che vorrebbe istituzionalizzare il 5 febbraio come “Giorno dello scippo”, con la stessa locandina è stato ancor più sarcastico, avendo definito tale evento come un “anniversario funesto per queste comunità” che – a dir suo – sono state “vittime del sindaco Michele Emiliano che in Regione Puglia ha affossato l’autonomia comunale” di detti territori. Critiche ed ironie a parte, non va comunque dimenticato che le rivendicazioni autonomiste delle comunità delle ex frazioni di Bari sono tutt’altro che accantonate e dimenticate. Infatti, per Carbonara-Ceglie del Campo-Loseto si è in attesa di conoscere l’esito di un ricorso straordinario al Capo dello Stato, relativo a dei vizi procedurali avvenuti proprio nella seduta di consiglio del 5 febbraio 2010. Mentre per le rivendicazioni di indipendenza di Palese-Santo Spirito la battaglia sembrerebbe quasi senza più speranze. Ma forse, non senza sorprese per la Città di Bari, visto che nel manifesto apparso già ieri a Palese/Santo Spirito, la pattuglia dei ferventi autonomisti invitano i cittadini a mobilitarsi ed intervenire per smascherare i “veri interessi” di chi ha boicottato volontà popolare e Costituzione della Repubblica Italiana.
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 7 Febbraio 2012

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