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Primarie Pd: Minervini è il secondo incomodo per Emiliano

Alla notizia che l’assessore regionale Guglielmo Minervini (Pd) correrà alle primarie del 30 novembre prossimo, per tentare di conquistare la candidatura a governatore, per il centrosinistra alle regionali del 2015, il segretario pugliese del Pd, Michele Emiliano, probabilmente non fa salti di gioia, ma fa comunque buon viso ad un annuncio che verosimilmente non ha gradito. Infatti, l’ex sindaco di Bari, a chi nel partito gli ha chiesto di non rendere difficoltosa la candidatura agli esponenti, come Minervini, della minoranza interna, ha risposto seccamente con un laconico “Spero che si candidino”. Ma al di là dell’apparenza Emiliano non dovrebbe aver preso bene la notizia che nel Pd pugliese c’è chi non è disposto a lasciargli campo libero nella corsa alla candidatura per la presidenza della Regione e si sta preparando a fargli concorrenza. L’annuncio di Minervini è arrivato attraverso il canale comunicativo che ora è di moda anche tra i politici, Facebook, sul quale ha scritto: “Ci sono. Se ci siamo”. Però, sempre nella stessa pagina, l’ex sindaco di Molfetta, dal 2005 assessore ininterrottamente di Vendola, ha fatto precedere l’annuncio da una lunga serie di considerazioni del tipo: “O la politica è cambiamento o è potere. O serve a sfidare il futuro o si piega a gestire il presente. O mette in gioco energie nuove o si limita a regolare interessi esistenti”.  Minervini però sul post di Facebook all’annuncio non si limita a poetizzare le regole della politica, imitando in questo modo di fare il governatore uscente, ma si cimenta anche in un’analisi retrospettiva della sua esperienza di dieci anni al fianco di Vendola e, tra le tante considerazioni riportate, scrive pure: “Questa è una Puglia che piange di meno e che ha imparato a darsi da fare. Non ci sentiamo più nel posto sbagliato. Non tutto ha funzionato in questi anni. Al contrario. Ma c’è solo un modo per chiudere questa stagione: rilanciando. Sognare ancora. Avvertire che è tempo di cambiare il cambiamento”. E poi, a seguire, confessa: “Ho un sacco di debolezze, mille difetti, alla mia età arrossisco ancora e non so mentire. E mi ritrovo sempre a mani nude”. Ma avverte pure i dietrologi: “Non chiedetemi chi ho dietro. Lo dico subito: non ho nessuno. Non ho apparati, non ho gruppi di interesse, non ho strutture organizzate. Sono debole. Dunque, sono libero”. L’ex sindaco di Molfetta inoltre racconta: “Ora che le mie condizioni di salute, quelle che mi hanno fatto camminare sul cornicione della vita lasciandomi in dono uno sguardo diverso, finalmente disincantato, sulle cose della politica, me lo consentono, posso dirlo: ci sono per provare a spingere oltre il governo della nostra regione, ma a patto che ci siamo. Non avrebbe senso aggiungere al palcoscenico un altro io solitario. La vera sfida è mettere in gioco la spinta di un noi. Vitale, appassionata, intelligente. Non sarà un cammino facile. Sarà una strada tutta il salita. Che comincia da qui. Da ciascuno di voi. Anche da un clic”. In definitiva, Minervini comunica la sua discesa in campo attraverso il social network, ma non parla solo al popolo di Facebook, perché la sensazione che si ha leggendo il suo messaggio politico è che si rivolge principalmente a chi nel Pd e fuori dovrebbe sostenerlo nella corsa contro Emiliano e Dario Stefano, che per ora sono gli unici due nomi certi a partecipare alle primarie. “A patto – scrive Minervini a conclusione del post – che riemerga il popolo della buona politica, del governo limpido e trasparente, della Puglia possibile”. Ora, però, l’assessore alla Trasparenza e protezione civile di Vendola dovrà pensare soprattutto a vincere la sfida delle primarie, che è la battaglia principale da vincere per almeno sperare di poter mettere in atto ciò che ha recentemente proclamato su Facebook.    

Giuseppe Palella

 

 

  

    


Pubblicato il 26 Luglio 2014

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