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Spalle al muro sull’ex Caserma Rossani, tra forum e lavori fantasma…

Sarà stato l’entusiasmo, oppure la voglia di cambiare che, nonostante i tempi grami, in alcuni inguaribili ottimisti non passa mai; sarà stata l’aria nuova che si respirava a Bari dopo le elezioni dell’estate 2014 che avevano consacrato l’amministrazione guidata da Tonino Decaro, fatto sta che alla fine dell’anno scorso avevano partecipato in tanti tra semplici cittadini, comitati e associazioni, al processo <> avviato dal Comune per il recupero dell’ex Caserma Rossani. Ma ora, ad appena sei mesi di distanza, tutte le proposte, iniziative e idee scaturite da quegli incontri tenuti presso la ‘Piastra’ comunale di via Crispi sembrano già lontane. Anzi, quasi dissolte, per non dire dimenticate. Eppure avevano dato il loro contributo con entusiasmo, cittadini, associazioni e comitati di quartiere interessati al recupero della vasta area ex militare a cavallo tra Carrassi e San Pasquale, riscontrando per di più “…con piacere l’attenzione e gli stimoli che avevano profuso gli assessori ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica Giuseppe Galasso e Carla Tedesco, in un non facile lavoro. Siamo ora ad un momento cruciale di questo percorso, momento che potrà dare a questa encomiabile iniziativa della Giunta o il suggello di una nuovo modello di cooperazione tra amministratori e amministrati, oppure l’ennesima cocente delusione di un percorso interrotto, funzionale magari alla sola propaganda di una visione amministrativa populista>>. Insomma, quella cittadinanza attiva di cui parla tanto il primo cittadino e i suoi assessori-collaboratori attendono che dalle parole si passi ai fatti. Oppure, come scrivono loro stessi nero su bianco nella lettera aperta scritta qualche giorno fa e indirizzata all’assessore Tedesco, <<…dalle elaborazioni e dalle condivisioni di idee e proposte si passi all'attuazione>>. Ed e’ proprio per questo motivo che pongono il primo, fondamentale interrogativo: quale sarà l’esito della prima parte della programmazione, quella sulla Zona A della Rossani?  Come le proposte e la progettazione dal basso saranno recepite dall’Amministrazione Comunale? Più in particolare ci sarebbe da chiedersi e verificare che fine hanno fatto gli indirizzi progettuali emersi nella prima fase della discussione collettiva e che erano stati riportati nella relazione finale del 20 febbraio scorso; hanno prodotto una validazione o un documento “tecnico” da inviare ai progettisti? <>. E sempre a questo proposito c’è comunque da sottolineare che anche la quantificazione elaborata dagli Uffici Tecnici Comunali, per un costo di circa 700mila euro per la rimozione, sembra eccessiva agli attenti osservatori baresi, dato che lo spessore della soletta non supera i 20-30 cm per la stragrande maggioranza della superficie. Ma non basta.

 

Ed ecco come risparmiare, invece di regalare soldi alle imprese

 

Per i cittadini-tecnici che hanno partecipato ai forum organizzati dall’ente proprietario dell’ex Caserma Rossani: <<…un cospicuo risparmio si potrebbe ottenere se si decidesse di evitare il conferimento a discarica delle macerie, utilizzandole piuttosto per modellare una collinetta, ricoperta ovviamente da terreno, da realizzare sul sito degli attuali parcheggi od anche per eseguire i futuri necessari “riempimenti” che con il prosieguo dei lavori nella zona B emergeranno (dislivello dal piano di calpestio di via Gargasole a quello di Via De Gemmis con presenza di sbalzi significativi e/o riempimento dei vuoti dei serbatoi interrati di carburante sul lato via Corso B. Croce). Vorremmo anche sapere quali progressi si sono fatti sulla questione dell’accesso al futuro parco da Via Giulio Petroni, dato che su questo punto c’è la massima condivisione sulla assoluta necessità di rendere pubblico l’accesso;  quali passi sono stati fatti nei confronti del Demanio Militare per contrattare una soluzione ragionevole, nell’interesse pubblico? Altri suggerimenti tecnici ai quali l’Ente municipale non ha dato risposta, riguarda la realizzazione dell’opera in via De Bellis - già inserita nel piano triennale dell opere pubbliche 2015-2017 con previsione di spesa di 1 milione di euro -  andrebbe accorpata ai lavori della zona A in quanto ne rappresenta la delimitazione sul lato nord una volta che il muro esistente sarà abbattuto e saranno impiantate le barriere vegetali perimetrali del parco per renderlo più a misura di persone e di bambini. In modo da garantire, è emerso dagli incontri dell’anno scorso tra amministratori e cittadini, quell’idea di “permeabilità visuale” emersa dai tavoli della partecipazione. E quando inizieranno i lavori di ristrutturazione della palazzina ex-spogliatoio sita in via De Bellis angolo Corso Benedetto Croce, già appaltata, e il cui inizio dei lavori  era previsto per il mese di giugno? Per quanto concerne la “zona B” della Rossani, come mai non è stato ancora pubblicato su “Ri-Accordi_Urbani” il risultato dei tavoli di discussione tenuti nell’OST del  18 aprile. Riteniamo inoltre che, per definire la sistemazione di questa parte della Rossani, il percorso sia solo all'inizio. Conclusione? <>. Una montagna di domande sulla riqualificazione dell’ex Caserma Rossani ancora senza risposte, nonostante le promesse e impegni di amministrazioni vecchie, ma soprattutto nuove…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 24 Giugno 2015

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