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“E’ assalto alla diligenza”: scenario ‘inquietante’ dopo la legge sui precari

 

“Sulle stabilizzazioni sta emergendo uno spaccato inquietante della sinistra di Emiliano e Vendola che ci preoccupa per il futuro della nostra Regione”. Dice subito il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo, continuando a tenere altissima la tensione sulla legge approvata in Aula Regionale l’altro ieri. “Continuano ad emergere numeri a lotto sugli stabilizzandi –aggiunge- in un clima di confusione, vaghezza, sciatteria ed indefinitezza. Sel e Pd hanno generato una guerra tra poveri, facendo leva sull’esasperazione dei cittadini in un momento di crisi economica. Si parla –continua Zullo- addirittura dei dipendenti delle Fondazioni, senza che esista una regola, un principio, un briciolo di chiarezza anche per non creare false aspettative. Il centrosinistra, è evidente, non ha le idee chiare ma la situazione è delicatissima: vogliamo mettere in guardia i lavoratori a tempo determinato affinché non si creino false speranze che potrebbero sfociare in profonde delusioni. Stanno illudendo anche i dipendenti dell’Ipres, di Apulia Film Commission, o dei Consorzi di Bonifica pieni zeppi di debiti. Francamente tutto questo è preoccupante, si naviga nel buio senza bussola. Non credo in Puglia si sia mai assistito a niente di simile e ritengo sia una parentesi buia e veramente partigiana di una sinistra che ha perso il controllo del timone. Un centrosinistra che per ricompattarsi, come ha ammesso lo stesso Vendola –conclude Zullo- non ha avuto alcun pudore nello strumentalizzare il tema del lavoro, privilegiando pochi e danneggiando tutti”. In effetti aleggia un clima strano nelle stazne regionali, miste di gioia (come ha detto l’assessore Caroli) e incredulità con la facilità grazie alla quale potrebbero diventare funzionari della pubblica amministrazione parecchie decine di giovani precari che, probabilmente, hanno l’unico merito di aver partecipato al momento giusto alla selezione giusta pubblicata esclusivamente via Internet, imbeccati da parenti e amici con le chiavi altrettanto giuste in assessorati e servizi della Regione. Poi è stata lunga e tortuosa la strada che ha condotto alla loro, sospirata stabilizzazioni, attraverso contratti a termine rinnovati di anno in anno, di mese in mese, fino a maturare requisiti che oggi, con una semplice ‘domandina’, consentirà di sedersi dietro alle scrivanie della pubblica amministrazione. E qualcuno addirittura con galloni da dirigente, dopo aver servito fedelmente nei ‘Bollenti Spiriti’ dell’assessore Guglielmo Minervini. Eppure per tutti è arrivato il via libera “a maggioranza” nell’Aula dell’Ente di via Capruzzi. Il disco verde è scattato al disegno di legge che consentirà, appunto, al personale precario della Regione Puglia di accedere alle procedure di stabilizzazione, così come previsto dalla legge nazionale grazie alle proposte dei due parlamentari baresi del Partito Democratico, Dario Ginefra e Antonio Decaro. “Una buona notizia per coloro che vivono da anni una situazione di precarietà” hanno sottolineato martedì i vari Vendola, Losappio e Loizzo, ringraziando a via Capruzzi – prima che scoppiasse la ‘bagarre’ – quelli che hanno espresso il voto contrario come il gruppo di Forza Italia o l’astensione di qualcuno del Nuovo centrodestra. Il capogruppo di Forza Italia Ignazio Zullo ci ha tenuto a ribadire che il voto contrario è derivato dal convincimento che “si tratta di una legge spot”, mentre Antonio Camporeale (capogruppo Ncd) ha sottolineato quanto sia importante cambiare la logica di assunzione: “meno precari e più contratti a tempo indeterminato a monte”. Cosa succederà adesso? Entro il 31 dicembre prossimo la Giunta regionale dovrà avviare le procedure di stabilizzazione fissando i criteri e le priorità, considerato che tutta la platea dei precari (anche se pochi sanno quanti sono precisamente ad occupare le scrivanie di Ente Regionale e agenzie collegate) ha acquisito il diritto alla stabilizzazione. Si tratta, a questo punto, di fissare le procedure con cui saranno assunti e la gradualità in funzione delle disponibilità finanziarie, anch’esse tutte da cercare e trovare nelle pieghe del bilancio. Soddisfatto, inutile dirlo, l’assessore al personale Lavoro Leo Caroli, per il quale: “questa iniziativa legislativa è il frutto di una forte volontà politica e di un confronto con le parti sociali e si inserisce in un pacchetto armonico di misure prioritarie contenute  in un accordo quadro”. Per il capogruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà Michele Losappio – lui addirittura raggiante dopo il via libera del ddl dato che è stato tra gli amministratori più indaffarati a sistemare precari tramite ‘short list’ – la Regione Puglia con questa legge intende riorganizzare la macchina amministrativa tenendo conto dei criteri di produttività, razionalità, integrazione funzionale e flessibilità operativa. Sarà, ma intanto bisognerà vedere come andrà a finire l’altro punto caldo al tavolo tra ente e sindacati e cioè l’esodo incentivato per cui devono ancora essere definiti criteri e forme di incentivo. In ballo la risoluzione consensuale anticipata del rapporto di lavoro, senza che questo comporti oneri aggiuntivi di spesa a carico degli istituti previdenziali. Il guaio è che ora su queste stabilizzazioni è calata daccapo una strana cappa, come detto all’inizio, e c’è ancora chi parla di… “vergogna della Regione Puglia!”

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 14 Novembre 2014

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