Primo Piano

Terremoto in Regione: poker di consiglieri sbanca il tavolo della maggioranza

 Scosse di terremoto nel Partito Democratico a livello regionale, in Puglia. I consiglieri  Gerardo De Gennaro, Filippo Caracciolo, Franco Ognissanti e Giovanni Epifani, infatti, ieri hanno inviato una lettera al segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, al capogruppo del Pd Decaro, al presidente Emiliano ed al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, con la quale sollecitano “una verifica” ed un “progetto di rilancio” per la Puglia che potrebbe passare anche attraverso “un riassetto degli organi di governo regionale”. Punto di partenza i festeggiamenti appena terminati per il cento cinquantesimo dell’Unità d’Italia ed il clima politico è già totalmente cambiato. Per i quattro consiglieri dissidenti il governo nazionale, ingessato nell’ottuso mantenimento di una legittimazione appartenente a un passato preistorico, non aiuta l’economia dei singoli e delle imprese a sostenersi. Nel frattempo la finanza continua nelle sue attività speculative, confermando una linea d’azione deregolamentata, motivata solo dai mercati. Che fare? “Dare tutta la colpa alla crisi economica, però, è quanto di più sbagliato possiamo fare. Noi siamo, o dovremmo essere, coloro i quali hanno come stella polare il “bene comune”, inteso come valorizzazione della dignità umana di ogni singolo cittadino all’interno di un ordinamento sociale democratico. Il mancato collegamento tra le azioni della politica ed il miglioramento della vita dei cittadini, specialmente con queste condizioni economiche, creano la base solida dell’antipolitica”, scrivo De Gennaro e compagni. Certi, a loro dire, che la “…torre d’avorio è crollata e che la prossima casa potrà essere costruita solo con l’apporto di tutti. Per fare ciò e ristabilire un rapporto fiduciario, che è alla base del sistema democratico, dobbiamo impegnarci in primo luogo a riempire le trincee sociali che mai finora sono state appianate. Il rischio di ieri è diventato la realtà di oggi, le opportunità che abbiamo avuto sinora non potranno averle i nostri figli. Questo non lo possiamo accettare, come uomini e amministratori”. E allora ecco la necessità di dare una sterzata vigorosa al governo regionale in Puglia, anche perché parlare di speranza per le nuove generazioni oggi è come vedere la pula che viene dispersa al vento, con un carico di energie e di prospettive che andranno miseramente sprecate. In questo quadro generale allarmante per De Gennaro, Caracciolo, Epifani ed Ognissanti occorre fare tutto il possibile per far sì che la Puglia segni quanto prima l’inversione di tendenza e cambio di rotta. Invece, allo stato attuale, si registra un freno nelle attività di conduzione dei processi politici, economici e sociali. “Sembra che abbiamo momentaneamente abdicato a questo ruolo per inseguire le emergenze: Non serve affidarci ai sondaggi o agli studi, ma basta uscire dal Palazzo ed ascoltare il sentito dei pugliesi per farci un’opinione reale di come loro percepiscono quanto facciamo. Noi sappiamo che qualcosa tra gli ingranaggi ha rallentato l’incisività dell’azione di governo. Per questo crediamo che un maggiore coinvolgimento di tanti uomini di buona volontà, che oggi siedono in Consiglio regionale, nei processi decisionali aiuterà a rimettere in moto quanto da tutti oggi è visto inspiegabilmente rallentato o fermo”, la sferzata dei quattro consiglieri democratici pugliesi. Per i quali un’azione reale di supporto politico è necessaria per garantire all’esecutivo una spinta propulsiva, un dovere nei confronti di tutti i pugliesi e specialmente una promessa fatta a chi ci accordato con il voto la propria fiducia. È necessario riportare la lungimiranza della politica negli organismi amministrativi regionali e per fare ciò è indispensabile rinnovare il rapporto biunivoco tra la Giunta ed il Consiglio Regionale. Un protrarsi di questo scollamento porterebbe inevitabilmente ad una forte battuta d’arresto, che coinvolgerebbe entrambi i ruoli.
“La gente è stanca, basta con sperperi, clientele e favori…”
Troppo forte, infatti, la sensazione che il disagio sociale non sia gestito con un piglio sistemico ma estemporaneo che aliena l’Amministrazione regionale dal necessario collegamento con i corpi intermedi (associazioni, movimenti, organizzazioni sindacali e datoriali). Per questo la collettività ci chiede una nuova fase di apertura, per rinnovare l’attività politica ed amministrativa. Le attuali condizioni sociali, economiche e politiche ci impongono di individuare nuovi obiettivi, specialmente nell’ottica di una riqualificazione della spesa pubblica. Bisogna orientare gli investimenti secondo assi d’intervento strategici. In Puglia ora più che mai è necessario individuare gli sprechi della politica e dell’amministrazione ed adottare misure atte a ridurle drasticamente fino ad eliminarle. Abbiamo iniziato un’azione di trasparenza nelle Istituzioni e questa deve essere condotta con rinnovato vigore. Ogni euro sprecato è sottratto alle speranze, alle necessità ed alle opportunità di giovani, donne e uomini che non possono far fronte da soli alle loro esigenze quotidiane. Conclusione? “Abbiamo il dovere di verificare e sostenere le ragioni della maggioranza politica che sostiene l’esecutivo regionale e di proporre quanto riteniamo utile al miglioramento dell’azione amministrativa. L’amore per la nostra gente ci spinge a contribuire, al fianco del Presidente Vendola, a questo processo di rilancio che deve necessariamente partire da un’analisi approfondita delle cose fatte e da una nuova programmazione che risponda ai tempi nuovi che si annunciano, all’esito del quale non può escludersi la necessità di un riassetto degli organi di governo regionale”. La risposta passa adesso direttamente nelle mani di Nichi Vendola…
 
Francesco De Martino
                                                                                
 
 
 


Pubblicato il 22 Ottobre 2011

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio